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Mercoledì 09 MAGGIO 2018
Palermo. Entro la fine dell’anno al ‘Cervello’ centro per l’anemia falciforme

Il nuovo Centro ospiterà ambulatori per i pazienti e spazi per la formazione per medici nel campo dell’anemia falciforme. Costerà 300 mila euro, 190 mila dei quali sono stati investiti dalla Fondazione Prosolidar

Sorgerà entro la fine dell’anno al Campus di Ematologia ‘Cutino’ dell’Ospedale Cervello a Palermo il Centro di formazione “Prosolidar” per l'anemia falciforme.
Il nuovo Centro ospiterà ambulatori per i pazienti e spazi per la formazione per medici nel campo dell’anemia falciforme.

I lavori per l’allestimento del nuovo centro, che hanno già preso il via, sono stati presentati ieri in occasione della VIII Edizione del Thalassemia day, la Giornata internazionale sulla talassemia.

Il nuovo centro costerà circa 300 mila euro, 190 mila dei quali sono stati investiti dalla Fondazione Prosolidar.

“La realizzazione del Campus cinque anni fa ha segnato un momento fondamentale nella vita dell’Associazione nell’impegno contro la talassemia”, ha affermato Alessandro Garilli, presidente dell’Associazione Piera Cutino. “Oggi questa iniziativa prosegue un percorso importante, reso possibile grazie al sostegno di tanti partner che hanno sposato le finalità e la qualità del progetto portato avanti dall’Associazione e ai quali va il nostro ringraziamento”.

“La talassemia in Sicilia conta oggi 2.700 i pazienti e oltre 400 mila portatori sani”, ha aggiunto Aurelio Maggio, direttore dell’Unità operativa Complessa di Ematologia per le malattie rare del sangue e degli organi ematopoietici di Villa Sofia-Cervello. “Negli ultimi 20 anni sono stati fatti enormi passi avanti grazie alla ricerca, e in tal senso molto si deve all’Associazione Cutino che ha offerto un contributo fondamentale. Adesso questo nuovo Centro ci consentirà di formare il personale sanitario, non solo in Sicilia, che si trova in prima linea nell’affrontare l’anemia falciforme, malattia che ha origine nelle aree sub-sahariane. Il Centro consentirà anche a tanti pazienti di accedere a protocolli clinici e metodologie scientifiche per la diagnosi e la riduzione della mortalità”.

 

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