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Martedì 15 MAGGIO 2018
Nuovi primari per i reparti di Malattie infettive, Patologia clinica e Neonatologia dell’ospedale provinciale

Si tratta di Elke Maria Erne che guiderà il reparto Malattie infettive, Alex Staffler va alla Neonatologia e Thomas Müller al Laboratorio di Patologia clinica. Stocker: “Un altro passo verso il ricambio generazionale, molto soddisfatta della scelta effettuata”

Elke Maria Erne, Alex Staffler e Thomas Müller sono stati nominati alla guida dei rispettivamente di Malattie infettive, Neoantologia e del Laboratorio di Patologia clinica dell’Ospedale  provinciale di Bolzano.

La loro presentazione è avvenuta ieri alla presenza dell’assessora alla Salute Martha Stocker che ha accolto le nomine con soddisfazione: “Un altro passo verso il ricambio generazionale”, ha detto. “Sono molto soddisfatta della scelta effettuata”. 

“Essere nominato primario all’ospedale provinciale di Bolzano è una doppia sfida, in quanto devono ragionare a livello aziendale. La ricerca a livello nazionale ed europeo ha dato i suoi frutti”, ha sottolineato  il direttore generale Thomas Schael
 
Elke Maria Erne, tedesca, si è trasferita in Italia nel 1982. Qui ha conseguito la laurea e la specializzazione in Medicina Interna all’Università Padova e successivamente quella in Malattie Infettive all’Università di Verona.
Ha acquisito una notevole esperienza nel settore prestando la sua attività per due decenni presso l’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Padova.
 
“L’Azienda sanitaria di Bolzano offre degli standard elevati nelle prestazioni sanitarie e un ambiente di lavoro stimolante che mi permetterà di raggiungere quanto mi sono prefissata. Tra i miei obbiettivi primari metterei sicuramente la creazione una rete provinciale di esperti infettivologi, in grado di produrre delle linee guida condivise sull’uso corretto della terapia e profilassi antibiotica e ridurre al minimo il problema della resistenza”, ha affermato. “Un’altro traguardo importante riguarda il trattamento e la profilassi delle infezioni batteriche e virali nei pazienti con un quadro d’immunodepressione acquisita, ad esempio a seguito di trapianti d'organo, trapianto di midollo, terapie immunosoppressive o chemioterapie prolungate e nelle infezioni virali croniche. Non meno importante sarà concorrere attivamente a risolvere una importante sfida per la sanità pubblica, l’eliminazione, entro il 2030, dell’epatite C in Italia. Questo, attraverso l’implementazione dello screening nelle persone a rischio e garantendo le cure a tutti i soggetti con HVC. Ricordo - ha concluso - che i nuovi farmaci antivirali permettono una guarigione di oltre il 90% dei pazienti”, conclude la dottoressa.
 
Thomas Müller, classe 1964, nativo di Mödling (Austria) metterà a disposizione del Laboratorio e degli utenti la sua lunga esperienza acquisita nella diagnostica chimico-medica di laboratorio nonché di medicina trasfusionale. Per venire a Bolzano ha lasciato il “Konventhospital” del “Barmherzige Brüder und Barmherzige Schwestern” di Linz dove svolgeva l’incarico di direttore medico e specialista per la medicina di laboratorio. Müller è docente privato e professore ospite presso l’Università di Vienna, collabora con gruppi di ricerca internazionali e può vantare numerose pubblicazioni di rilevanza internazionale.
“Il fulcro della nostra attività deve essere quello di rispondere alle necessità dei nostri pazienti e alle richieste dei nostri utenti in merito alle prestazioni di medicina di Laboratorio”, ha detto il neo-primario. “È nostro compito fornire al Comprensorio sanitario di Bolzano prestazioni di laboratorio. Eseguiamo inoltre indagini tossicologiche (alcolemia e ricerca droghe) per tutta la provincia”. 
Il laboratorio di patologia clinica dell’Ospedale provinciale di Bolzano è parte integrante del Dipartimento di medicina di Laboratorio dell’azienda Sanitaria dell’alto Adige e offre, come centro di riferimento con poche eccezioni l’intera gamma di analisi clinico-chimiche di laboratorio che sono necessarie quotidianamente in ambito intra- ed extra ospedaliero. Il team del laboratorio è composto da 60 collaboratori con diversa formazione (medici, biologi, chimici, personale infermieristico, personale amministrativo, tecnici sanitari di laboratorio biomedico e operatori socio-sanitari.

 
Alex Staffler, bolzanino di 41 anni, ha studiato medicina a Vienna e si è specializzato in medicina infantile nel 2010 presso il “Haunersches Kinderspital” a Monaco. Ha prestato inoltre la propria opera presso il reparto di neonatologia del centro perinatale della clinica “Großhadern” (Monaco) e nel reparto di Cardiologia pediatrica.
 
In Alto Adige, Staffler si è fatto apprezzare per il lavoro svolto come persona di riferimento per la gestione del rischio clinico.
“L’obiettivo è di garantire, attraverso una medicina basata sull’evidenza clinica in rete con i centri in Alto Adige, l’assistenza migliore a tutti i nostri piccoli pazienti. Questo deve essere assicurato attraverso l’integrazione di una efficiente gestione del rischio clinico incentrata sulla sicurezza del paziente”, ha detto Staffler. “La formazione del personale medico e infermieristico nell’ambito neonatologico deve essere considerata come un training continuo per poter affrontare in team e in modo ottimale anche situazioni critiche e complesse. Diventa quindi indispensabile incrementare la collaborazione multidisciplinare con i reparti di Ostetricia e Pediatria degli ospedali dell’Azienda sanitaria nonché con le strutture universitarie più prossime. A questo si aggiunge la collaborazione con i servizi territoriali per permettere la continuità assistenziale. L’assistenza a prematuri, neonati con patologie e alle loro famiglie avviene attraverso la partecipazione dei genitori, i quali in quanto parte integrante del Team, devono essere continuamente informati e coinvolti negli importanti processi decisionali. La concomitanza di tutti questi fattori permette di favorire l’assistenza al paziente e garantire la miglior qualità della vita possibile ai nostri piccoli pazienti e alle loro famiglie”, ha concluso Staffler.

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