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Martedì 15 MAGGIO 2018
Roma. Nasce l’Istituto Oncologico della Sapienza. “Entro l’anno tratteremo i primi pazienti con la Car-T”

L’Istituto favorirà l’accesso dei pazienti alla sperimentazione dei farmaci che abbiano superato la fase pre-clinica. Anche la strategia che prevede l’utilizzo delle cellule immunitarie del paziente ingegnerizzate e che recentemente è stata approvata in Usa per alcune neoplasie ematologiche

L’Università la Sapienza di Roma lancia una piattaforma informatica finalizzata all’accesso a nuove terapie in fase di sperimentazione clinica.

L’annuncio è stato dato dal rettore Eugenio Gaudio che nei prossimi giorni presenterà il progetto in apertura del convegno “Sapienza Meets MD Anderson Cancer Center”, una due giorni organizzata insieme al Centro oncologico texano. 

“Abbiamo a disposizione moltissimi dati: la sfida che tutti dobbiamo affrontare è analizzarli, inserirli in un contesto e interpretarli per metterli a servizio della salute della popolazione. Applicare questo concetto ai trial clinici significa da un lato accorciare la filiera che dal microscopio e dal laboratorio arriva al paziente, e contestualmente elaborare terapie che possano combattere tempestivamente le patologie oncologiche”, dice Gaudio. 

 
“Questo progetto potrà offrire la migliore possibilità di cura a tutti coloro che si rivolgono alle strutture universitarie diffuse sul territorio, in primis Umberto I e Sant’Andrea, ma anche il Polo di Latina consentendo di indirizzare i pazienti verso la terapia più appropriata, ma soprattutto di proporre loro un percorso organizzato di sperimentazione clinica a livello nazionale, ponderato a misura di ognuno”, spiega Sebastiano Filetti, preside della Facoltà di Medicina e odontoiatria.
 
La piattaforma informatica consiste in una rete dotata di una interfaccia semplice a uso del personale medico, che aggreghi i dati in modo standard e restituisca in tempo reale report, analisi e grafici. L’obiettivo è presentare in modo omogeneo i dati medico-sanitari, che saranno messi a frutto grazie alla creazione di una nuova struttura di riferimento, l’Istituto Oncologico della Sapienza. L’Istituto – che comincia la sua attività questo mese - sarà collettore delle informazioni e favorirà l’accesso dei pazienti alla sperimentazione dei farmaci che abbiano superato la fase pre-clinica.

“Vogliamo che l’umanizzazione delle cure non sia solo uno slogan - sottolinea Paolo Marchetti, tra i promotori del progetto - e crediamo che in questo senso sia importante fornire indicazioni circostanziate su quale centro oncologico in Italia possa offrire le terapie più adatte a ciascuno, e anche concordare appuntamenti e visite mirate”.
 
La struttura si propone come centro privilegiato per le sperimentazioni cliniche di fase 1 di terapie innovative per il trattamento di pazienti con neoplasie ematiche e solide. 

Potrebbe per esempio partire a breve l’utilizzo della CAR T-cell therapy, innovativa strategia recentemente approvata in Usa per alcune neoplasie ematologiche. 

“Prevediamo di poter iniziare a trattare i primi pazienti entro la fine dell’anno”, commenta Robin Foà, direttore dell’Ematologia della Sapienza. “Si possono ottenere risultati estremamente importanti attraverso l’infusione di cellule immunitarie CAR-T ingegnerizzate e più in generale grazie a trattamenti mechanism-driven e personalizzati. Questo ulteriore sviluppo andrà a incrementare i protocolli di immunoterapia già attivi per pazienti con neoplasie ematologiche”.
 

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