quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 21 MAGGIO 2018
Asl CN1. Concluso progetto di inserimento lavorativo per 5 giovani con disagio psichico

L’attività si è sviluppata sull’area di Saluzzo, Savigliano e Fossano. L’intervento, cominciato nell’ottobre scorso, ha previsto 1.709 ore di lavoro ed è costato 13.672 euro messi a disposizione dal Rotary Club di Savigliano

Il 30 aprile scorso si è concluso il progetto di sostegno all’inserimento lavorativo di 5 giovani con disagio psichico, in collaborazione con l’associazione Diapsi (Associazione per la Difesa degli ammalati psichici) e il Centro di Salute Mentale (Csm) di Savigliano dell’Asl CN1. Un intervento cominciato nell’ottobre scorso, con uno sviluppo su 39 settimane, 1709 ore di lavoro svolte, e 13.672 euro messi a disposizione dal Rotary Club di Savigliano con l’obiettivo di sostenere la valutazione delle competenze di questi giovani e favorire l’avvio nel mondo del lavoro. 
 
“I giovani coinvolti hanno recuperato e migliorato le proprie abilità professionali, integrandosi più efficacemente nel mondo del lavoro e della società”, spiega la responsabile del “Progetto giovani”, la psichiatra Laila Melli. “È noto che il termine della frequenza scolastica mette i giovani di fronte alle problematiche dell’età adulta: integrazione e lavoro, cose per tutti difficili, ma per i giovani che presentano disagi spesso insormontabili. Il progetto promosso dal Rotary, ha integrato efficacemente le mission dell’associazione Diapsi e del Csm di individuare e attuare interventi precoci”. 
 
I ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto ne hanno riconosciuto l’importanza nel loro percorso sia terapeutico sia di avvio al lavoro, rinforzando competenze professionali, abilità personali, potenziando la motivazione al lavoro e una ripresa di una personale progettazione.
 
L’attività si è sviluppata sull’area di Saluzzo, Savigliano e Fossano. Indirettamente hanno tratto beneficio dal progetto anche le aziende ospitanti (del settore alimentare, della ristorazione, della logistica e una casa di riposo), che hanno avuto la disponibilità di una risorsa per la loro attività, se pur in una fase di formazione e apprendimento, a costo zero.
 
Infine, i ragazzi sono stati messi in contatto con le agenzie del lavoro del territorio (Sal, Centri per l’impiego, Informagiovani ecc), che individueranno altri percorsi di politiche attive a favore dei giovani (Garanzia Giovani, tirocini, Servizio Civile ecc.).
 
“Auspichiamo che la collaborazione tra pubblico, privato e associazionismo continui anche in futuro, garantendo un investimento di energie e risorse integrate a favore dei giovani”, conclude Melli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA