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Giovedì 24 MAGGIO 2018
La salute è ancora un diritto universale?



Gentile direttore,
il 21 maggio si è aperta a Ginevra la 71ª Assemblea della Sanità, l'organo legislativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e per il secondo anno consecutivo la Repubblica di Cina (Taiwan) è stata esclusa a causa dell’ostracismo messo in atto dalla Repubblica Popolare Cinese. Non potrà quindi partecipare al summit dei ministri della salute, degli esperti, delle organizzazioni non governative e dei rappresentanti del settore privato, nonostante Paesi come Giappone, Stati Uniti e Unione europea si siano pronunciati in suo favore.
 
L’Assemblea Mondiale della Sanità dovrebbe prefiggersi la tutela e lo sviluppo della salute dell’umanità intera, la lotta alle malattie e alle epidemie senza distinzione alcuna di razza, credo politico, condizione economica e sociale, anziché mettere in pericolo la sicurezza sanitaria internazionale.
 
Se Taiwan non può partecipare all’Assemblea, il diritto alla salute dei suoi 23,5 milioni di abitanti come potrà essere pienamente garantito? E’ utile ricordare il rilevante apporto alla prevenzione e al contrasto di Taipei alla Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) scoppiata nella Repubblica Popolare Cinese nel 2002, dove proprio Pechino fu accusata di aver cercato di coprire l'epidemia. Taiwan non ebbe accesso alle informazioni sul nuovo agente patogeno, poiché esclusa dall’O.M.S., che causò la morte di 27 suoi cittadini.
 
La posizione geografica di Taiwan - al centro dell’area Asia-Pacifico - fa sì che 60 milioni di persone vi transitino ogni anno per affari o turismo. A ciò si aggiunga che è al 18° posto al mondo nelle esportazioni e importazioni.

Taiwan è concretamente protagonista in numerose attività umanitarie e sanitarie in angoli anche remoti del mondo, direttamente o con cospicue donazioni di materiali e denaro.

Nonostante Taiwan sia il primo Paese asiatico nella classifica dei diritti umani e in quella della libertà di stampa e nonostante il suo attivismo internazionale in campo umanitario e sanitario, l’Assemblea, abbandonando la sua missione, si è piegata per il secondo anno consecutivo alla volontà di Pechino.

La salute è ancora un diritto universale?

Mario Carotenuto
Consulente per la gestione degli interventi nelle crisi internazionali

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