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Giovedì 24 NOVEMBRE 2011
Farmaci online. Inchiesta Altroconsumo: "Rischi altissimi". Acquistato senza ricetta il generico del Prozac. Contraffatto

Effettuati 19 acquisti. In tutti i casi si è speso più che in farmacia e in 13 casi la qualità del farmaco era scadente o contenente tracce di solventi cancerogeni o metalli pesanti. In 6 casi la merce, già pagata, non è mai stata consegnata. Ecco il documento integrale dell'inchiesta.

Chi acquista farmaci sulla rete vuole aggirare la necessità della prescrizione del medico. E pensa anche di risparmiare. "Ma si sbaglia". A lanciare l'allarme è Altroconcumo, che per vedere più chiaro nella giungla delle vetrine online "dal finto camice bianco" ha condotto, in collaborazione con il Q-tech Research and Study Centre dell'Università degli studi di Brescia, un'indagine sull'acquisto online di un generico a base di fluoxetina, il principio attivo del Prozac, un antidepressivo che può essere venduto solo sotto prescrizione medica e che agisce sul sistema nervoso centrale, con controindicazioni e effetti collaterali.
 
Attraverso una ricerca su Google sono stati identificati 98 siti che vendevano fluoxetina. Sono state 64 prove totali di acquisto effettuate, senza che l'acquirente incaricato da Altroconsumo presentasse alcuna ricetta medica, ma solo 19 sono giunte a una transazione commerciale. Tuttavia, in ben 6 occasioni (il 31% dei casi) è stato denaro e tempo buttato via: la merce non è mai arrivata a destinazione e dei soldi più nessuna traccia.

In tutti i casi di acquisto online si è speso più che in farmacia (in media 1,40 euro per pillola contro i 30 centesimi dell'acquisto tradizionale), considerando nel computo anche le spese di spedizione, che vanno da zero a 25,40 euro a pacchetto. 
 
Ma c'è di peggio. Perché il rischio più alto non è quello di perdere del denaro, ma di mettere in gioco la salute. La qualità dei medicinali arrivati nei 13 casi in cui in cui è stata effettuata la consegna, era scadente. "In 8 casi - spiega Altroconsumo - dalle analisi di laboratori effettuate sono risultate presenti tracce di solventi classificati come possibili cancerogeni; in 7 campioni trovati metalli pesanti e in altrettanti impurezze che dovrebbero essere assenti secondo la farmacopea europea".
A titolo di confronto, Altroconsumo ha anche acquistato lo stesso generico in farmacia, ma in questo caso le analisi hanno assicurato che il farmaco era "perfetto".

Oltre alla sostanza, anche il peso delle capsule era molto variabile. E la forma scadente: blister sciolti senza confezione e nessun foglietto illustrativo se non in un caso, "peccato che fosse scritto solo in lingua turca".
 
In particolare, i 13 siti da cui sono provenuti i farmaci avevano il dominio registrato in 3 casi in Russia, in 2 casi in Bielorussia, in 2 casi in Repubblica Ceca, in 2 casi in Canada, in 1 caso negli Usa, in 1 caso in Portogallo, in 1 altro in Lussemburgo mentre in 1 altro caso non è stato possibile indentificare la provenienza del sito.
Il farmaco, però, era prodotto in altri Paesi. Per lo più era stato fatto in India (10 casi), in 2 casi era un prodotto della Nuova  Zelanda e in un altro caso della Turchia.

Per ricevere il prodotto, inoltre, la pazienza deve essere infinita: l'attesa è andata da un minimo di tredici a un massimo di ottantatre giorni. In uno dei 13 casi di consegna, inoltre, il farmaco è arrivato dopo essere stato fermato alla dogana. Questo ha comportato, tra oneri doganali e postali, un ulteriore spesa di 19,86 euro.

"Comprare senza ricetta online è un espediente che costa caro alla salute e al portafogli", spiega Altroconsumo, che ha già segnalato i risultati dell'inchiesta al ministero della Salute e all'Aifa.

"I siti che vendono farmaci - continua l'associazione dei consumatori - puntano su confidenzialità, rispetto della privacy, prezzi più bassi, qualità del prodotto, spedizione con tracciabilità, consegna in pochi giorni. Alcuni con spudoratezza rassicurano circa la legalità dell’acquisto di farmaci online e la possibilità di evitare il 'filtro' del medico. Sono slogan che non resistono alla prova dei fatti. La nostra inchiesta - conclude Altroconsumo - dimostra che è un tipo di acquisto che offre zero garanzie. E che potremmo rimetterci soldi e salute".

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