quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 06 GIUGNO 2018
Farmaci e presidi online per la stomia. Fais Onlus scrive ad Amazon: “Così non va, vigiliare su vendita.Troppa confusione”

“Abbiamo condotto un’attenta analisi del fenomeno e ci sono molte cose che non ci sono piaciute”, ha spiegato Marina Perrotta, presidente della Fais onlus. Occorre “fornire almeno le indicazioni come il nome completo del prodotto”, la “descrizione dettagliata del prodotto” oppure “foto dettagliate del prodotto e la data di scadenza” ha aggiunto Pier Raffaele Spena, Segretario Nazionale della Fais

L’interesse di Amazon alla vendita del prodotti farmaceutici da banco, già realtà in Usa, ha incuriosito molti portatori di stomia che prontamente hanno cercato placche e sacche, ma anche accessori, sul sito italiano del gigante americano dell’e-commerce. Le sorprese non sono mancate. Nelle ultime settimane la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati (Fais) ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di soci che riportavano un notevole malcontento per aver visto in vendita online numerosi presidi per stomia e accessori venduti senza tener conto di alcune precauzioni necessarie per questo tipo di prodotto. La Federazione, precisano gli stessi in una nota, non nutirebbe alcun pregiudizio sulla possibilità di vendere prodotti per stomia online, ma questo andrebbe fatto in maniera corretta e seguendo alcune linee di comportamento.

Verificata ulteriormente la cosa, la dirigenza Fais ha prontamente scritto alla filiale italiana di Amazon per ribadire la necessità di mettere ordine in questo segmento di vendita. Infatti, vendere questo tipo di prodotto non è come vendere garze o cerotti; com’è noto i presidi per stomia sono prodotti forniti gratuitamente dal Ssn e previa prescrizione medica accompagnata da un piano terapeutico dettagliato e personale. Si capirà bene, quindi, l’importanza di fornire al potenziale cliente tutte le informazioni necessaria per individuare il prodotto di cui si ha bisogno.

“Abbiamo condotto un’attenta analisi del fenomeno e ci sono molte cose che non ci sono piaciute -commenta Marina Perrotta, presidente della Fais onlus -.  La nostra preoccupazione nasce dall’esigenza di assicurare al paziente il dispositivo più idoneo alla sua stomia, alla sua conformazione anatomica, alle sue possibili allergie verso alcuni elementi che lo compongono. Un dispositivo medico non appropriato per scelte erronee riguardo al materiale e al tipo di stomia sono causa di grave disagio personale, nonché di ulteriori patologie con complicanze”.

“Da nostri controlli abbiamo registrato che la maggior parte dei prodotti in vendita sono venduti da soggetti terzi, spesso sanitarie, farmacie e grossisti italiani e stranieri - continua Pier Raffaele Spena, Segretario Nazionale della Fais -. Abbiamo quindi sollecitato Amazon a mettere in campo tutti i mezzi in loro possesso per far pressione sui venditori affinché rivedano le singole inserzioni al fine di fornire almeno le indicazioni come il nome completo del prodotto, la descrizione dettagliata del prodotto(indicare quantità e utilizzo), l’azienda produttrice, il codice prodotto e referenza, alcune foto dettagliate del prodotto e la data di scadenza. Riteniamo anche che le aziende produttrici subiscano un danno d’immagine in questo contesto”.

La lettera inviata contiene alcuni link alle inserzioni verificate e che non risponderebbero ai requisiti sinora descritti. Nelle prossime settimane si attende una risposta da Amazon, intanto proseguono le verifiche anche su altri siti e-commerce come Ebay e Aliexpress.

© RIPRODUZIONE RISERVATA