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Mercoledì 20 GIUGNO 2018
Chiusura ospedali nel territorio di Alessandria. Saitta smentisce: “Basta allarmismi”

Le polemiche nate da uno studio effettuato dall’Ires Piemonte che ha però fatto emergere come l’ipotesi della dismissione di alcuni ospedali della provincia sia considerata gravosa e dunque non praticabile. “Nessun ospedale sarà chiuso”, chiarisce Saitta evidenziando che “l’allarmismo ingiustificato finisce per arrecare danni alla stessa sanità pubblica”.

“Smentisco fermamente che la Giunta regionale abbia allo studio alcuna ipotesi di chiusura per gli ospedali di Acqui Terme, Tortona e Novi Ligure o di trasformazione per gli ospedali di Casale Monferrato e Ovada. Nessuno di questi provvedimenti è contenuto nel Piano di edilizia sanitaria che la Regione Piemonte ha approvato e nessun atto è previsto per il futuro in tal senso”. Lo precisa l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta in merito alle polemiche collegate allo studio effettuato dall’Ires Piemonte sui presidi sanitari della provincia di Alessandria.

Lo studio è stato commissionato all’unanimità ad ottobre dal Consiglio regionale del Piemonte, su richiesta dell’attuale capogruppo del Partito Democratico Domenico Ravetti, con l’obiettivo di effettuare un’analisi dei bisogni di salute del territorio e di verificare l’eventuale possibilità di realizzare una nuova struttura ospedaliera ad Alessandria.

Il documento è stato consegnato nei giorni scorsi al Consiglio regionale: dal lavoro dell’Ires emerge chiaramente come l’ipotesi formulata dagli stessi ricercatori, che comporterebbe la dismissione di alcuni ospedali della provincia, sia considerata gravosa e dunque non praticabile.

“Spiace constatare ancora una volta il tentativo di creare un allarmismo ingiustificato che finisce per arrecare danni alla stessa sanità pubblica  – aggiunge l’assessore Saitta -. Nessun ospedale sarà chiuso: continueremo a lavorare, anche sul territorio dell’Asl di Alessandria, per potenziare la rete di assistenza territoriale e rispondere al meglio alle nuove esigenze di salute dei piemontesi”.

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