quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 02 LUGLIO 2018
Asl To 4. Videocamere negli ospedali e negli ambulatori. Il Nursind contesta la violazione della privacy

Il sindacato ha scritto al Garante per evidenzia come le telecamere siano state installate senza un accordo sindacale come prevede la Legge. “Non stiamo solo parlando di dipendenti ripresi a loro insaputa, ma anche di cittadini che quotidianamente frequentano le strutture dell’Asl To 4 e perfino pazienti ricoverati nelle loro stanze di degenza. Ci chiediamo chi abbia gestito le immagini in tutto questo tempo”.

È scontro nella Asl To 4 sulle videocamere. Durante un incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici della Asl, proposto per discutere proprio del regolamento videosorveglianza, “abbiamo appreso, con grande stupore, che numerosissime videocamere, erano state già installate da diverso tempo, senza procedere preventivamente ad un accordo sindacale come prevede la Legge”. A denunciarlo è il Nursind Torino in una nota.

“Lo Statuto del Lavoratori - commenta Giuseppe Summa, segretario territoriale del sindacato -, prevede che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività’ dei lavoratori, possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato con le rappresentanze sindacali aziendali. In quella sede abbiamo scoperto che molte videocamere erano state posizionate in ospedali, ambulatori e addirittura reparti di degenza”.

Oltre a valutare un’eventuale azione legale per la violazione della Legge, il Nursind annuncia di avere deciso di scrivere al Garante della Privacy “affinché possa accertare eventuali violazioni che chiederemo vengano attribuite alla Direzione e non alla collettività. Infatti, non stiamo solo parlando di dipendenti ripresi a loro insaputa, ma anche di cittadini che quotidianamente frequentano le strutture dell’ASLTO4 e perfino pazienti ricoverati nelle loro stanze di degenza. Ci chiediamo chi abbia gestito le immagini in tutto questo tempo; se siano state cancellate le registrazioni o conservate ed eventualmente da chi; chi abbia avuto accesso alla visione delle stesse immagini; se i cittadini sono stati informati ovunque e se ai pazienti sia stato garantito che l’accesso alle immagini sia stato limitato al solo personale sanitario autorizzato e che i monitor non fossero posizionati in un locale accessibile al pubblico”.

“Nessuno vuole impedire all’Azienda di utilizzare impianti di videosorveglianza per la sicurezza delle strutture e dei lavoratori o per esigenze produttive – precisa il sindacalista -, ma le regole esistono e vanno rispettate. L’ASLTO4 è un’Azienda che non le rispetta e lo ha dimostrato già in passato in altre occasioni finite su tutti i giornali. Come può un’Azienda chiedere ai propri dipendenti di attenersi ai codici di comportamento e i vari regolamenti, se poi è la prima che viola la Legge?”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA