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Martedì 03 LUGLIO 2018
Nuovi ordini professionali. Festeggiamo, ma poi sui social...



Gentile Direttore,
leggo, con gioia, la notizia relativa alla costituzione dei neonati Ordini professionali per le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione che finora ne erano sprovviste. Colleghi professionisti che, dopo anni di lotte, sono riusciti a conquistare la tanto agognata creazione del proprio Ordine Professionale.
 
Peccato che poi basti spostare l’attenzione su qualche forum, su qualsiasi social network, oppure girare per qualsiasi reparto ospedaliero, dove noi infermieri abbiamo possibilità di esprimerci e immediatamente si cambia registro: “...ma perché dobbiamo buttare i soldi dell’iscrizione all’Ipasvi (ora Opi ndr)... non servono a nulla ... sono lì solo per i loro interessi personali ... ecc. ecc. “. Noi che un Ordine (prima Collegio) ce lo abbiamo dagli anni ‘50 del secolo scorso (la legge istitutiva e la 1049 del 20/10/1954) vorremmo demolirlo, eliminarlo.
 
Basti vedere come sono andate le elezioni per l’OPI MI-LO-MB svoltesi il 29-30 giugno e il 1 luglio u.s. Pur avendo raggiunto un numero di votanti mai registrato prima (2094 votanti) è sempre poca cosa rispetto agli oltre 25000 iscritti all’Ordine. Eppure nei tre giorni scorsi abbiamo avuto, tutti noi infermieri, la possibilità di esprimerci per confermare il Consiglio Direttivo uscente o per – finalmente, dicevano in tanti ieri fuori dal seggio – cambiare votando una delle altre due liste in lizza.
 
Nel momento in cui scrivo sono ancora in corso gli scrutini, ma voglio già fin d’ora fare i miei migliori auguri ai Colleghi che da domani assumeranno l’incarico, l’onore e l’onere, di guidare il nostro Ordine Professionale Infermieristico, e spero che coloro che ancora continuano a chiedere la demolizione degli Ordini Professionali Infermieristici si rendano in realtà conto di quanto siamo stati, e siamo, fortunati ad averne “sempre” avuto uno.
 
Intanto buon lavoro ai neonati Ordini Professionali e congratulazioni ai colleghi che si sono impegnati in tutti questi anni per il raggiungimento del traguardo ambito.

Francesco Tarantini
Infermiere

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