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Giovedì 19 LUGLIO 2018
Vaccini. Grillo traccia la rotta: “Obbligo flessibile e graduale e no ad esclusione da scuola”. E poi su liste dattesa: “Saranno puniti i manager che non rispetteranno le indicazioni”

Il Ministro anticipa alcuni contenuti che potrebbero entrare nella nuova legge sui vaccini: “L’obbligatorietà si può graduare, nell’intensità, nel tempo e anche a livello territoriale”. E poi tocca anche il capitolo liste d’attesa dove è in arrivo un disegno di legge e la revisione del Piano nazionale: “Vincoleremo l’attività dei manager, se rispetteranno le indicazioni saranno premiati altrimenti saranno puniti”.

“Il Parlamento affronterà come proporre alla popolazione le vaccinazioni, se con metodo dell’obbligatorietà, se con quello della raccomandazione o se con un metodo che secondo me è più intelligente, flessibile sulla base dei dati epidemiologici, con un’obbligatorietà che non preveda necessariamente l’esclusione dalla scuola ma anche una semplice obbligatorietà con le sanzioni economiche e con un processo di d’informazione importante da sottoporre ai genitori che è la modalità che usano i paesi più avanzati come la Germania che ha il 97% di copertura vaccinale”, il Ministro della Salute, Giulia Grillo ad Agorà Estate su Rai 3 torna sul tema vaccini e disegna il profilo della nuova legge che modificherà la Legge Lorenzin.
 
“L’esclusione scolastica – ha proseguito il Ministro - è un atto estremo e dev’essere fortemente giustificata, lei pensi che i paesi che ce l’hanno, o ce l’hanno da sempre o non la introducono all’improvviso. In linea di massima tranne Usa e Australia, in Europa pochi paesi hanno questo concetto, perché dipende molto dalle caratteristiche della filosofia del diritto di ogni paese”.
 
Insomma, per Grillo la legge Lorenzin è troppo estrema e dura e quindi va resa più soft. “Ci sono delle gradualità negli strumenti sanzionatori che lo Stato può tranquillamente usare prima di arrivare a quello estremo (dell’esclusione da scuola ndr.). L’obbligatorietà si può graduare, nell’intensità, nel tempo e anche a livello territoriale perché ci sono magari regioni che hanno coperture vaccinali alte e regioni che le hanno molto più basse, quindi magari prevedere interventi mirati. Questo è il buon senso, non come si è fatto dove è stato introdotto un decreto che ha messo all’improvviso l’obbligatorietà per 10 vaccini quando il giorno prima ce n’erano 4 e nemmeno obbligatori (in realtà com'è noto i 4 vaccini erano obbligatori, tranne in Veneto in cui era in atto una sperimentazione dal 2007, anche se non erano previste sanzioni particolari come quelle introdotte dalla Legge Lorenzin, ndr.). Per questo abbiamo criticato fortemente il decreto Lorenzin perché non è stato né graduale né preceduto da un adeguato lavoro nonostante la Lorenzin sia stata per 5 anni ministro e le coperture erano da 4 anni in calo”.
 
Ma il Ministro ha replicato anche alle numerose critiche che sono arrivate anche dal mondo medico sulla nuova circolare Miur-Salute che ha sdoganato l’autocertificazione. “L’autocertificazione non c’entra nulla con obbligo”, ha sottolineato Grillo che ha risposto anche all’allarme dei pediatri sul fatto che la misura sia un passo indietro: “È un allarme ingiustificato perché è stato usato lo stesso metodo nel 2017 e nella prima parte del 2018, non vedo cos’è cambiato, noi abbiamo semplicemente prolungato la possibilità di utilizzare l’autocertificazione perché il precedente Governo non ha fatto l’Anagrafe nazionale dei vaccini attraverso il quale ci sarebbe un automatismo nel conoscere chi è vaccinato e chi no”.
 
Altro tema affrontato in trasmissione quello delle liste d’attesa: “Sono un blocco per l’accesso alle cure. La cosa drammatica è che io in 5 anni di Parlamento non ho mai visto un atto governativo che aiutasse il Paese su questo aspetto”.
 
Ma non solo, Grillo ha anticipato le mosse sul tema. “Ho fatto una mozione nella passata legislatura che a breve tradurrò in un disegno di legge e a breve redigeremo il nuovo Piano nazionale liste d’attesa che era fermo dal 2012. Faremo una serie di azioni per garantire il rispetto dei tempi. Come? Vincolando l’attività dei manager, quindi se i manager rispetteranno le indicazioni saranno premiati altrimenti saranno puniti. Ci sarà una grande pressione da parte mia. Poi mi faccia dire che l’autonomia regionale dà tutto in mano a loro, la responsabilità è all’80% delle Regioni, il 20% di parte politica mi prendo la responsabilità di portarla avanti io, cosa che non è stata fatta in questi anni”.
 
Durante la puntata il Ministro è poi tornata sul caso di cronaca verificatosi in Molise dove un uomo è deceduto per un aneurisma cerebrale dopo un’odissea tra ospedali perché non c’era la Tac che era in manutenzione. “Ogni situazione è una situazione a se – ha detto- . Noi innanzitutto dobbiamo cercare di capire dov’è stato il momento in cui non c’è stata comunicazione tra il 118 che trasportava il malato e la struttura che teneva la Tac in manutenzione programmata. Immagino che ci sarà un’indagine dell’autorità giudiziaria che stabilirà la causa del decesso, noi abbiamo mandato i nostri ispettori per fare chiarezza sull’aspetto gestionale organizzativo. Come Governo siamo vicini alla famiglia e faremo di tutto per fare luce su questa situazione che mi sembra abbia dei profili abbastanza gravi”.
 
L.F.

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