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Martedì 06 DICEMBRE 2011
Campania. Parte dal “Pascale” la sfida al melanoma

Sono ben 18 gli studi clinici condotti nell’Istituto partenopeo su questo tumore della pelle che registra 7mila nuove diagnosi ogni anno in Italia, 700 in Campania. E sul melanoma più di 200 esperti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati nel corso di un convegno a Napoli.

Ogni anno nel nostro Paese si registrano 7mila nuove diagnosi di melanoma (700 in Campania) e 1.500 decessi per questa malattia. Nelle Regioni settentrionali i tassi arrivano fino a 10/12 casi ogni 100mila persone, al Centro si attestano intorno a 8/10 casi ogni 100mila abitanti e al Sud calano fino a 6/8 casi ogni centomila persone. E l’età dei malati si sta abbassando progressivamente. Dieci anni fa i giovani rappresentavano solo il 5% dei casi e questa neoplasia riguardava soprattutto persone al di sopra dei 50 anni.
A scattare la fotografia di questa patologia sono più di 200 esperti provenienti da tutto il mondo, riuniti nel capoluogo partenopeo per la seconda edizione del convegno “Melanoma Research: a bridge from Naples to the world”. E proprio da Napoli, esattamente dall’Istituto “Pascale” è partita la sfida al melanoma: sono ben 18 gli studi clinici condotti dall’Irccs su questo tipo di tumore della pelle particolarmente aggressivo. Punto di riferimento per i centri d’eccellenza di tutto il mondo è anche Centro coordinatore del Registro italiano melanoma, un vero e proprio database, avviato quest’anno, per raccogliere il numero di casi e scattare una fotografia del territorio, un quadro completo per documentare l’incidenza e l’evoluzione di questo tumore nel tempo e nelle diverse aree geografiche.
“Fino a poco tempo fa – spiega Nicola Mozzillo, Direttore del Dipartimento melanoma e tessuti molli del ‘Pascale’ -, le persone colpite da melanoma in fase avanzata dovevano fare affidamento su regimi terapeutici poco efficaci. Oggi, finalmente, grazie a tecniche diagnostiche sempre più avanzate e perfezionate siamo in grado di selezionare i pazienti che possono essere salvati con un intervento chirurgico. Grazie ad una diagnosi precisa e ad una selezione accurata, circa il 15-25% delle persone colpito da melanoma in fase avanzata può essere operato con successo. Inoltre la tecnica del linfonodo sentinella, con cui si può verificare se il tumore è localizzato, ha permesso di ridurre di circa l’80-85% gli interventi chirurgici molto aggressivi. È di fondamentale importanza però sottolineare che questi moderni approcci dell’individuazione del paziente e della risposta terapeutica su misura possono essere applicati con successo soltanto in quei centri, come l’Istituto Pascale, che hanno accumulato una grande esperienza nel corso della propria storia”.
“Il nostro obiettivo – spiega Paolo Ascierto, Dirigente medico dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative del Pascale – è rendere cronica questa neoplasia, come è stato fatto in passato con l’Hiv. Una sfida difficile, soprattutto per una patologia che, nella fase metastatica, fa registrare alti tassi di mortalità, con un costante aumento di casi negli ultimi 30 anni. Il futuro dell’approccio preventivo è rappresentato da un test genetico: in questo modo si potrà individuare chi è predisposto al tumore con un semplice prelievo di sangue”.

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