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Venerdì 27 LUGLIO 2018
Punto nascita di Borgosesia. Dalla Regione pieno sostegno all’azione dell’Asl di Vercelli

L’assessore interviene in merito alle polemiche per l’annunciata sospensione, dal 1° agosto al 30 settembre, dell’attività della sala parto e del pronto soccorso ostetrico e ginecologico dell’ospedale Borgosesia. “La carenza di medici è causa principale di una situazione che non deve mettere a rischio la sicurezza delle partorienti”.

“L’incontro di oggi con i sindaci del territorio dimostra che da parte della Direzione generale dell’Asl di Vercelli c’è la volontà di interloquire e di spiegare le ragioni di una scelta che non è improvvisa, ma deriva da una carenza di medici: un problema di carattere nazionale che più volte abbiamo sollevato in varie sedi e che solo l’intervento del Governo può sbloccare. In molte regioni d’Italia si stanno verificando problemi di chiusura di reparti per carenza di medici”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, interviene con una nota in merito alla vicenda del punto di nascita di Borgosesia.

“L’Asl di Vercelli ha per tempo fatto tutti i tentativi per reperire il personale medico necessario per consentire al presidio di Borgosesia di far partorire le madri in condizioni di sicurezza anche nel periodo estivo - dice Saitta -. La nostra indicazione, come Assessorato, è di continuare a perseguire tutte le strade praticabili, nel rispetto delle leggi, per risolvere il problema, anche ricorrendo all’utilizzo di cooperative o di soggetti privati, purchè in possesso dei requisiti di professionalità richiesti. Il tema della sicurezza dei punti nascita è una questione di carattere generale sul quale la Regione da tempo pone particolare attenzione, vista l’estrema delicatezza della materia.”

“Intendo anche ribadire, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, che sono del tutto infondate le voci che collegano la temporanea chiusura del punto nascita per le ragioni più volte illustrate in queste ore (carenza di medici ed esigenza di sicurezza delle partorienti) con fantasiose ipotesi di chiusura definitiva del punto nascita o addirittura dello stesso ospedale Santi Pietro e Paolo di Borgosesia”, conclude l’assessore Saitta.
 

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