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Giovedì 23 AGOSTO 2018
Formazione in medicina generale. Testa (Snami). “Servono anche percorsi alternativi di formazione”

Per il sindacato autonomo bisogna evitare che l’accesso alla scuola in medicina generale non depauperi ulteriormente la forza lavoro del territorio. Occorre quindi attivare una sorta di sistema misto che personalizzi percorsi anche alternativi di formazione per stabilizzare il comparto e rimoduli le incompatibilità.

“Serve un ‘sistema misto’ personalizzato alle differenti esigenze territoriali che rimoduli le incompatibilità e tenga conto delle attuali carenze medici in molte parti d’Italia”. Il presidente nazionale dello Snami, Angelo Testa, interviene così sulle borse di studio in medicina generale dopo la richiesta del ministero della Salute che, in una lettera inviata agli assessori delle regioni nei giorni scorsi, ha chiesto la riapertura dei termini per le domande di iscrizione al concorso per il triennio di formazione in medicina generale e il rinvio della data del 25 Settembre 2018 per l’espletamento del Concorso.

“Nel futuro delle cure territoriali – dice Testa in una nota – occorre partire dall’assunto che i medici che vorranno trovare collocazione stabile nel comparto della Medicina Generale dovranno completare la formazione. L’integrazione di 860 borse aggiuntive del corso di Medicina Generale per il triennio 2018-2021 finanziate con 40 milioni di euro richieste dal ministro alla Salute Giulia Grillo, contribuiranno a creare i presupposti concreti per l’inizio della rinascita della sanità territoriale. Dobbiamo riflettere congiuntamente e trovare le adeguate soluzioni per evitare che l’accesso alla scuola non depauperi ulteriormente la forza lavoro del territorio che già in molte regioni d’Italia è in sofferenza per carenza di medici”.

“Uno sforzo congiunto – conclude Testa - tra sindacati e Ministero per rimodulare le incompatibilità, per prendere atto che già tanti colleghi si sono formati sul campo, che come Snami avevamo già proposto una sorta di ‘fuori borsa’ più diluita nel tempo con la possibilità di non interrompere l’attività lavorativa. Una sorta di ‘sistema misto’ che personalizzi percorsi anche alternativi di formazione per stabilizzare il comparto, insostituibile presidio sanitario per una buona assistenza medica territoriale”.

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