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Mercoledì 29 AGOSTO 2018
Migranti. Coas Medici: “Assistenza sanitaria anche dopo lo sbarco per evitare diffusione di malattie”

Il segretario generale del Coas Medici Dirigenti evidenzia come questo sia importante anche alla luce di casi di “tubercolosi e malaria e ancor più frequente la scabbia” registrati tra i migranti. “La salute va tutelata sempre e comunque”. Ed “è fondamentale che chi viene accolto venga seguito dal punto di vista medico anche dopo la prima fase emergenziale per evitare che queste malattie si diffondano”.

“Nella vicenda dei migranti che sbarcano in Italia è centrale il tema della salute che va tutelata comunque e sempre. L’esperienza dei medici iscritti al nostro sindacato e impegnati negli ospedali italiani ci dice che sono sempre più numerosi i migranti affetti da tubercolosi e malaria e ancor più frequente la scabbia”. A dichiararlo, in una nota, Alessandro Garau, segretario generale del Coas Medici dirigenti.

“Le forme di importazione - aggiunge Garau - con cui si presentano sia la Tubercolosi che la Malaria,  sono forme diverse da quelle riscontrate in passato in Italia; sono ambedue forme solitamente più resistenti alle abituali terapie. La più pericolosa nel determinare eventuali nuove endemie, è sicuramente la malaria che potrebbe ripresentarsi nelle zone dove è già presente stabilmente l’anofele, nelle cui ghiandole salivari diventa ospite il plasmodio della malaria. Ancor più grave il fatto che i nuovi ceppi di plasmodio siano diventati chinino-resistenti. Anche per la tubercolosi, sono stati osservati ceppi resistenti ai farmaci antitubercolari”.

“Questo non significa – conclude Garau – che siamo di fronte ad un’emergenza, ma occorre comunque monitorare con estrema attenzione la situazione. La clandestinità di queste persone può rendere particolarmente difficile la prevenzione della diffusione e la successiva cura.  E’ fondamentale che chi viene accolto venga seguito dal punto di vista medico anche dopo la prima fase emergenziale per evitare che queste malattie si diffondano”.

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