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Giovedì 30 AGOSTO 2018
Piani di rientro ospedali. Grillo sollecita le Regioni: “Sbloccare intesa sul documento”

Il ministro della Salute chiede accelerare il percorso per l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni dell’intesa col Governo sui piani di rientro per le aziende ospedaliere. Il testo era stato trasmesso dal Ministero lo scorso marzo alle Regioni dopo che nel 2017 la Consulta aveva bocciato la norma (prevista da Legge di Bilancio 2016)  proprio perché priva dell'Intesa con gli Enti locali. IL DOCUMENTO SUI PIANI DI RIENTRO

“Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiesto alle Regioni di accelerare il percorso per l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni dell’intesa col Governo sui piani di rientro per le aziende ospedaliere, volti all’efficientamento e al miglioramento della qualità delle cure, all’adeguamento dell’offerta dei servizi nonchè all’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale”. Lo comunica il Ministero della Salute che precisa come “la richiesta del ministro è contenuta in una lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, e indirizzata per conoscenza al ministero dell’Economia e al coordinatore della Commissione Salute della Conferenza stessa, Antonio Saitta”.

“I piani di efficientamento degli ospedali (aziende ospedaliere, Irccs, aziende ospedaliere universitarie, presidi gestiti dalle Asl, altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura) – ricorda il Ministero - erano previsti fin dalla legge di Stabilità per il 2016.Il relativo decreto ministeriale di applicazione della norma, che prevedeva un importante impatto in termini di efficientamento del sistema , era stato però bocciato dalla Corte costituzionale (sentenza n. 192 del 2017 su ricorso della Regione Veneto) nella parte in cui non prevedeva una “intesa” col Governo in Conferenza Stato-Regioni, ma solo un semplice passaggio nella Conferenza stessa”.
 
Lo scorso marzo il Ministero (VEDI ALLEGATO) aveva trasmesso alle Regioni il documento che però non è mai andato in Conferenza anche perché a quanto si apprende non sembra essere troppo gradito alle Regioni mentre il Mef pressa per l'approvazione.
 
“Dopo più di un anno – afferma il Ministero - che il decreto è rimasto in stand by, il ministero adesso sollecita nuovamente l’intesa, chiedendo di porre la questione all’ordine del giorno della Commissione Salute regionale, per poterla quindi al più presto portare in Conferenza Stato-Regioni”.
 
 Tutto ciò nella certezza, conclude il ministro nella sua lettera, “dell’importanza che per prime le Regioni attribuiscono a ogni misura volta a migliorare le prestazioni a disposizione dei cittadini oltre che rendere efficiente e appropriato l’impiego delle risorse destinate alla sanità”.

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