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Giovedì 13 SETTEMBRE 2018
Cancro. Oms: “Aumentano i casi in tutto il mondo”. Colpa soprattutto dell’invecchiamento

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha redatto il rapporto GLOBOCAN 2018. Rispetto al 2014, anno dell’ultimo rilevamento, le diagnosi di cancro sono circa 4 milioni in più. Un dato in parte attribuibile all’invecchiamento generale della popolazione

(Reuters Health) – Nel 2018 il cancro ucciderà 9,6 milioni di persone: sarà responsabile di un decesso su otto negli uomini e di uno su 11 tra le donne. È quanto emerge dal rapporto GLOBOCAN redatto dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non solo: le nuove diagnosi di cancro saliranno a 18,1 milioni. Si tratta di una stima più elevata rispetto ai 14,1 milioni del 2012, quando è stata pubblicata l’ultima indagine GLOBALCAN.
 
Questa impennata è dovuta a diversi fattori, tra cui una maggiore sviluppo sociale ed economico e l’aumentata longevità della popolazione. Nei Paesi emergenti si assiste anche a un passaggio da forme di cancro legate a povertà e infezioni ad altre forme associate allo stile di vita e alla dieta, tipiche dei Paesi ricchi.
 
Big killer. 
Il tumore al polmone – causato soprattutto dal fumo – è la causa principale di decesso per cancro in tutto il mondo. Insieme al tumore al seno è anche causa del maggior numero di nuovi casi di malattia: solo quest’anno ci si attende la diagnosi di 2,1 milioni di nuovi casi.
Con una stima di 1,8 milioni di nuovi casi nel 2018, il tumore colorettale o all’intestino è il terzo tipo di tumore più diagnosticato, seguito dal cancro alla prostata e da quello allo stomaco.

Le altre cifre. 
In Europa si concentrano il 23,4% dei casi di cancro e il 20,3% dei decessi correlati. Le Americhe, con il 13,3% della popolazione globale, fanno registrare il 21% dei casi e il 14,4% dei decessi per tale causa.Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, si stima che il numero totale di persone vive a 5 anni dalla diagnosi sia di 43,8 milioni di persone.

Fonte: IARC

 
Kate Kelland
 

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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