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Martedì 25 SETTEMBRE 2018
Menisco in artroscopia: intervento sicuro ma non sempre efficace

Le complicanze della meniscectomia parziale in artroscopia sono rare, ma non nulle. Uno studio inglese le è andate a quantificare su circa 700 mila procedure, effettuate in 20 anni. Quelle osservate più spesso sono le embolie polmonari e le infezioni. Più frequenti nell’anziano, nei soggetti con comorbilità e nei maschi, vanno tenute presenti e discusse dai medici con i loro pazienti. Soprattutto alla luce degli ultimi studi clinici che mettono in dubbio l’efficacia di questa procedura in molti pazienti

La meniscectomia parziale artroscopica è una delle procedure ortopediche più comunemente effettuate al mondo. Ma da almeno 6 anni a questa parte, una serie di evidenze scaturite da trial clinici hanno cominciato a mettere in dubbio l’efficacia di questa procedura almeno in alcuni gruppi di pazienti e sollevato dubbi in merito ad un suo utilizzo eccessivo ed improprio.
 
Partendo da questo background, Simon G.F. Abram dell’Università di Oxford e colleghi sono andati a setacciare i dati nazionali (Hospital Episode Statistics) relativi a tutte le meniscectomie parziali artroscopiche effettuate in Inghilterra dal 1997 al 2017, al fine di individuare l’incidenza di eventuali complicanze importanti (infarto, ictus, embolia polmonare, infezioni richiedenti un intervento chirurgico, fasciotomia, danno neurovascolare, decesso) occorse entro 90 giorni dalla procedura.
 
Nel periodo temporale analizzato sono state effettuate 1.088.782 meniscectomie parziali artroscopiche, 700 mila circa delle quali sono state incluse nell’analisi pubblicata su Lancet. Entro i 90 giorni dall’intervento indice, sono state registrate 2.218 complicanze (546 embolie polmonari e 944 infezioni che hanno richiesto un successivo intervento chirurgico).
 
In generale i rischi associati a questo tipo di procedura sono dunque risultati scarsi. Tuttavia sono state registrate alcune rare ma gravi complicanze, quali embolie polmonari e infezioni. Gli autori concludono che vista la dubbia efficacia di questa procedura (diversi studi suggeriscono che in molti gruppi di pazienti la fisioterapia rappresenta una valida alternativa a questo intervento), è molto importante che medici e pazienti siano consapevoli e discutano delle sue possibili complicanze.
 
Maria Rita Montebelli

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