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Giovedì 11 OTTOBRE 2018
In Vaticano il convegno Simedet sull’importanza dei vaccini e della coscienza scientifica. Capuano: “No al dottor Google”

Per il presidente Fernando Capuano: “Occorre rimettere al primo posto le reali evidenze scientifiche e di esito dei programmi vaccinali”. Per questo, sottolinea, “No al ‘dott. Google’ e a informazioni distorte che mettono  a rischio la salute della Comunità e dei pazienti più vulnerabili come gli immunodepressi”

Fake news e mistificazioni scientifiche sono i due principali nemici da sconfiggere per vincere le resistenze tuttora presenti per una piena attuazione delle politiche vaccinali.
 
A queste conclusioni sono giunti esperti e rappresentanti delle istituzioni intervenuti ieri a Roma in un convengo promosso dalla Società italiana di medicina diagnostica e terapeutica (Simedet).

Per il presidente Fernando Capuano: “Occorre rimettere al primo posto le reali evidenze scientifiche e di esito dei programmi vaccinali”.
 
Per questo, sottolinea, “No al ‘dott. Google’ e a informazioni distorte che mettono  a rischio la salute della Comunità e dei pazienti più vulnerabili come gli immunodepressi”.
 
“Anche per questo la Simedet – ha ricordato Capuano - ha organizzato con l'Azienda  Ospedaliera Universitaria ‘Careggi’  di Firenze dei corsi sulla corretta documentazione e informazione sanitaria in rete”.
 
Tra i presenti anche il Consigliere Regionale del Partito Democratico (Pd), Rodolfo Lena: “La Regione Lazio – ha detto -  nel 2017 fu tra le prime ad approvare in Giunta una legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione dei bambini alle scuole dell’infanzia ed ai nidi, poi con l'approvazione in Parlamento della legge Lorenzin si superò la necessità del passaggio di quel testo in Consiglio Regionale”.
 
“Oggi gli orientamenti governativi in merito non sono chiari – ha aggiunto - ma la posizione del Lazio non è cambiata e resta favorevole all’obbligatorietà. Le vaccinazioni rappresentano un dovere sociale e morale, in primo luogo verso i soggetti immunodepressi, perché dalla percentuale di vaccinati dipende l’effettiva efficacia degli stessi su larga scala”.

Per l’immunologo Fernando Aiuti, “le fake-news sulle vaccinazioni hanno prodotto un abbassamento della quota della popolazione vaccinata”. Per questo “lo Stato deve porre in essere delle campagne di corretta informazione e di contrasto dei  ciarlatani del web”.


Ombre su possibili conflitti di interesse in capo ai no vax sono stati poi avanzati da Andrea Siddu, Medico Igienista, Dirigente Medico presso il Dipartimento di Prevenzione di Bassano del Grappa (Vicenza), “c’è tutto un mondo di interessi economici dietro l’antivaccinismo”, ma il punto – sottolinea Siddu – è che le Istituzioni “riguadagnino la fiducia di una parte della popolazione, di gente che segue fonti non ufficiali proprio perché non si fida più della Scienza e delle Istituzioni”.

A lanciare la proposta di rendere obbligatoria le vaccinazioni per gli operatori sanitari è stato infine Gaetano Maria Fara, Professore Emerito in Igiene e Medicina Preventiva, alla Sapienza di Roma e Membro del Comitato Scientifico della Simedet.

Mentre Alessia Cabrini, Presidente dell’Associazione Italiana Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico (Antel) - tra i promotori dell’evento insieme al Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie (Conaps) –, si è soffermata sui dati del Veneto e sulle malattie infettive contro cui i vaccini sono brevettati.
 
Lorenzo Proia

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