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Giovedì 11 OTTOBRE 2018
Vaccini. Il caso “Pizza”/3. Interviene il protagonista: “Io no-vax? No, Grazie”

Spiace ancora una volta leggere, provenienti da più parti, informative parziali, distorte, travisate e strumentalizzate circa una assunta posizione anti-vaccinale dello scrivente, che non ha mai detto o scritto di essere contro l’obbligo vaccinale, o contro la necessità della vaccinazione, né tantomeno mi risulta di avere mai avallato o diramato “inviti di fatto a disattendere il provvedimento sui vaccini

Gentile Direttore,
spiace ancora una volta leggere, provenienti da più parti, informative parziali, distorte, travisate e strumentalizzate circa una assunta posizione anti-vaccinale dello scrivente, che non ha mai detto o scritto di essere contro l’obbligo vaccinale, o contro la necessità della vaccinazione, né tantomeno mi risulta di avere mai avallato o diramato “inviti di fatto a disattendere il provvedimento sui vaccini”.
 
Come medico, ancor prima che come Presidente di Ordine concordo pienamente con il Consigliere di quest’Ordine dott. Vittorio Lodi sul fatto che “se gli autori ritengono giustificabile nel 2017 anche una sola morte per morbillo che poteva essere evitata con un vaccino, io non lo ritengo accettabile”.
 
Sono ugualmente più che d’accordo con i Colleghi Fausto Francia, Francesco Violante ed Alberto Villani sul fatto che si debbano “indirizzare i cittadini ad acquisire informazioni presso i servizi vaccinali, dove possono trovare operatori preparati a fornire tutte le migliori e più  aggiornate evidenze scientifiche” perchè è proprio su questo punto che ho cercato sempre di intervenire, fors’anche sbagliando e di certo esponendomi a critiche anche più che legittime, ma avendo sempre ed unicamente come obiettivo e finalità sostanziale il voler evidenziare l’assoluto valore dell’informazione come necessario mezzo di consapevolizzazione coinvolgitiva, per cercare di far comprendere, piuttosto che brandire, unicamente l’obbligo o l’impositività, magari finendo con il trascurare di fatto – se non nelle intenzioni -   il confronto e l’esposizione scientifica delle ragioni sottese alla necessaria coercizione che, per tale, non è mai ben vissuta dai destinatari dell’imperio, in qualunque materia o campo del sociale.
 
L’informazione ed il confronto – al di là del richiamo dell’antidemocraticità dell’obbligo che non è un contrapporsi o voler polemizzare con il prof. Burioni, tutt’altro – le ragioni del substrato scientifico dei provvedimenti da adottare ed adottati risultano peraltro il funtore deontico – termine da nessuno citato, così non si offende nessuno – che ha indotto quest’Ordine a promuovere ed a dotarsi di una specifica Commissione dedicata alla tematica vaccinale – ed a cui lo scrivente è rimasto estraneo – che ha prodotto un elaborato scientifico-informativo che si è ritenuto dalla stessa Commissione espressamente “necessario per affrontare le incertezze apparse sugli organi di stampa al fine di proporre a medici e cittadini una seria valutazione sull’importanza della pratica vaccinale enucleando tutti gli aspetti positivi per la salvaguardia della salute individuale e collettiva” così come espresso nel sito web dell’Ordine in cui è pubblicata, a disposizione dei cittadini.
 
L’informazione ed il coinvolgimento,  e non la diaspora dei dissenzienti, quali fattori speculari e supportanti l’obbligo vaccinale, per combattere ed impedire il favorire  radicalizzazione di posizioni aprioristiche, timori infondati ed irrazionalità.
 
Questo è quello che si è cercato di fare e che si intende portare avanti dallo scrivente e da quest’Ordine.
 
Tutto ciò è distante anni luce da quella “irresponsabiltà”, di presunte “battaglie politiche” (?) “fatte sulla pelle dei bambini delegittimando la scienza e le istituzioni”: argomentazioni sulla cui scompostezza – per come letteralmente espunte dalla cronaca giornalistica – non vale neanche la pena soffermarsi.
 
Giancarlo Pizza
Presidente OMCeO di Bologna

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