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Giovedì 18 OTTOBRE 2018
Manovra. Duro richiamo dalla Commissione UE all’Italia: “Deviazione senza precedenti nella storia”. E lo spread vola a 327

I numeri della manovra inviata dall'Italia a Bruxelles mostrano una deviazione consistente, dovuta ad una espansione vicina all'1% e ad una deviazione dagli obiettivi pari all'1,5%. Dall'Europa spiegano che si verrebbe a configurare "un'inosservanza particolarmente grave degli obblighi di politica finanziaria definiti nel patto di stabilita e crescita". LA LETTERA

Una "deviazione senza precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita". Questa la valutazione sul bilancio italiano espressa dalla Commissione Europea nella lettera inviata al Governo. 
 
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, firmatari della lettera, spiegano di voler consultare il ministro dell'Economia Giovanni Tria sulle ragioni secondo le quali l'Italia programma una "evidente e significativa deviazione" dalla raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di stabilità e crescita per il 2019, cosa, questa, che "è fonte di una seria preoccupazione per l'Unione europea". La manovra mostra una deviazione significativa dal taglio del deficit strutturale richiesto e non rispetta la regola del debito. Il progetto del bilancio, si legge nel testo della lettera, "prevede un tasso nominale di crescita della spesa pubblica primaria netta del 2,7%, al di sopra dell'incremento massimo raccomandato di 0,1%. il deterioramento strutturale ricalcolato nel 2019 ammonta allo 0,8% del Pil, che rappresenta una significativa deviazione dal miglioramento dello 0,6% del pil nel 2019 raccomandato dal consiglio del 13 giugno 2018".
 
"Sia il fatto che venga previsto un'espansione di bilancio prossima all'1% del Pil" sia "l'entità della deviazione (un gap intorno all'1,5% del Pil) non hanno precedenti nella storia del Patto di Stabilità e Crescita". Inoltre, prosegue la lettera, con il debito intorno al 130% del Pil, "la nostra valutazione preliminare indica anche che i piani dell'Italia non assicurano il rispetto del benchmark di riduzione del debito sul quale si sono accordati tutti gli Stati membri, che richiede una stabile riduzione del debito verso l'obiettivo del 60% previsto dai Trattati".
 
 "Nonostante l'Italia sia stata considerata in violazione della regola del debito - prosegue la lettera - ci preme ricordare che quando la Commissione ha valutato la situazione del disavanzo e del debito italiani nel preparare rapporti, il rispetto di massima del braccio preventivo del patto di stabilità è stato sempre un fattore rilevante di primaria importanza". Inoltre, sottolineano Dombrovskis e Moscovici, "non è previsto per il 2021" il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine.
 
Infine, "notiamo che le previsioni macroeconomiche sottostanti il progetto di bilancio non sono state validate dall'Ufficio parlamentare di bilancio, l'organismo indipendente di monitoraggio del bilancio in Italia. A un primo sguardo, questo sembra non rispettare l'esplicito dispositivo del regolamento Ue ai sensi del quale le previsioni macroeconomiche devono essere elaborate o validate da un organismo indipendente. Per questo, vi chiediamo le motivazioni per cui questo parere non è stato preso in considerazione". I tre elementi indicati, quindi, "sembrerebbero configurare un'inosservanza particolarmente grave degli obblighi di politica finanziaria definiti nel patto di stabilita e crescita".
 
Intanto il differenziale di rendimento fra Btp decennale e Bund, chiude a 327 punti base, ai massimi dal marzo 2013.

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