quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 06 NOVEMBRE 2018
Il valore della ricerca e il ruolo degli Irccs

E’ necessario in molti casi ripensare a modelli gestionali e di reingegnerizzazione dei processi organizzativi più efficaci ed in linea con esigenze economiche. E’ più che mai necessaria la collaborazione soprattutto nel campo della innovazione tecnologica in ambito amministrativo, clinico e strumentale. Per potere con più efficacia e sicurezza scambiare la conoscenza

Nel 1926 Albert Einstein scrisse: "Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato". Estremizzando appena il concetto, non viene difficile affermare che il progresso della scienza e della ricerca è dato anche dalla falsificazione di ogni teoria. Qualsivoglia teoria scientifica difatti, per quante conferme possa ad oggi aver avuto, non è detto che in futuro non possa essere smentita. L’elaborazione di ogni ipotesi scientifica deve essere successivamente controllata e ratificata dall’esperienza.
 
Le ipotesi che vengono falsificate dall’esperienza vengono abbandonate, mentre quelle che “superano” il controllo vengono assunte come verità provvisorie, in quanto non si possono escludere a priori future falsificazioni.

Il metodo scientifico consiste quindi in una serie di tentativi ed errori (trials and errors), ovvero “congetture e confutazioni”. Soltanto le teorie scientifiche che superano i controlli empirici sopravvivono, mentre le altre decadono. In tal senso la ricerca non ha mai fine, poiché ogni affermazione scientifica ha un valore necessariamente provvisorio. In sintesi, il destino di uno scienziato è quello di dover a tutti i costi cercare di smentire una data teoria in modo da verificare se essa regga oppure no: solo in questo modo la scienza si afferma e progredisce.
 
Per ciò che concerne il settore delle attività di ricerca sanitaria, quando un regio decreto del 1938 ha dato l’avvio agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, non era semplice ipotizzare che la rete degli IRCCS avrebbe arruolato, nell’arco di 80 anni, 49 Istituti, 21 di diritto pubblico e 28 di diritto privato. La seconda guerra mondiale aveva arrestato questo programma, riavviato negli anni ’50 e affermatosi definitivamente dopo gli anni ’70 fino a includere oggi 16 principali aree tematiche.
 
Da un’analisi delle normative di riferimento si evince che gli IRCCS sono strutture ospedaliere di eccellenza che perseguono finalità di ricerca nel campo biomedico e nella organizzazione e gestione dei servizi sanitari, offrendo prestazioni di assistenza clinica e cura di alta specialità. Una mission unica, anche nel contesto internazionale, che fin dalle origini si è posta come fondamento e fine della propria attività il concetto di medicina traslazionale.
Gli IRCCS sono di fatto i bracci operativi del Ministero della Salute e delle Regioni, a cui compete la tutela della salute del cittadino e il miglioramento delle cure attraverso il trasferimento al letto del paziente dei risultati della ricerca. E la ricerca in ambito sanitario è guidata dalle domande che provengono dalle priorità sanitarie. In questo sistema, il compito del Ministero della Salute è quello di vigilare e garantire che la ricerca svolta dagli IRCCS sia finalizzata all’interesse pubblico con una diretta ricaduta sull'assistenza del malato. 
 
Ma al di là del ruolo che la norma assegna a tali istituti di ricerca nell’ambito della rete ospedaliera e nella programmazione sanitaria regionale la loro reale importanza non può prescindere dal riconoscimento che l’assistenza sanitaria è uno dei principali “valori" della nostra società. E svolgere le attività assistenziali curando gli aspetti scientifici e di ricerca, equivale a migliorare e aumentare questo valore.

La ricerca scientifica invece serve ad ampliare la conoscenza, perché produce appunto “nuova conoscenza” e nuovi contributi alla qualità delle cure e alla salute delle persone nascono dall’attività di ricerca; si creano nuovi dispositivi e infrastrutture, si contribuisce a migliorare la qualità della vita, curare malattie e salvare vite. Ma non solo; si creano nuovi percorsi e modelli gestionali e organizzativi.

In sostanza, la ricerca e la sperimentazione fanno crescere la cultura e il valore di una società. E in più, se applicata, in ambito sanitario, la ricerca non solo migliora la qualità delle cure e della vita, ma concede speranze e stimola la voglia di un continuo progresso.
 
E’ necessario quindi spiegare il significato della ricerca al di là di quelle che sono le norme, perché la curiosità che la genera si trasformi in passione e i risultati siano visibili nella riaccesa speranza di chi ha bisogno e non solo nel sorriso di coloro che riescono ad aiutare le persone che hanno bisogno.
Occorre far partecipare e coinvolgere in un progresso non individuale ma della collettività, perché la ricerca e la conoscenza che ne deriva non appartiene a chi la svolge, ma va donata.
 
Nonostante le numerose esperienze, l’utilità pratica della ricerca raramente è prevista a priori; spesso si riconosce dopo molto tempo e indipendentemente dalle motivazioni iniziali. Per questo il valore della ricerca va riconosciuto non nella immediata utilità dei suoi risultati ma nella qualità del metodo delle procedure impiegate, nell’importanza degli obiettivi della ricerca, nell’impatto sulla comunità e nella capacità e nella cultura dei ricercatori.
 
Per potere agire al meglio per coniugare le istanze della ricerca e con quelle della salute occorre inoltre definire con rigore il ruolo degli attori del sistema all’interno dell’organizzazione degli Istituti, definire con chiarezza gli obiettivi, aggiornandoli nelle linee di ricerca e definendo il ruolo di ogni scongelo iIstituto nell’ambito regionale e nazionale cercando ogni percorso per rendere fruibile l’attività di ricerca e cura per il SSR. E il contributo scientifico di ogni singolo IRCCS sarà ancor più efficace se si verifica la possibilità di seguire progetti di ricerca clinica sia in fase acuta che durante il percorso riabilitativo delle persone.
 
Nel caso dell’IRCCS Bonino Pulejo, ad esempio, la casistica omogenea di pazienti e le tecniche riabilitative personalizzate, consentono l’applicazione di progetti di ricerca per il miglioramento della conoscenza dei processi di diagnosi, cura e recupero con le più adeguate tecniche riabilitative. In sostanza nel percorso terapeutico bisogna che possano essere inserite nuove sperimentazioni, nuove tecnologie e conoscenze multidisciplinari utili, oltre che alla migliore assistenza, anche ad un accrescimento culturale ed economico e consequenzialmente di miglioramento della qualità della vita.
 
A questo corrisponde certamente, soprattutto in alcune zone del sud Italia, una maggior fiducia del cittadino nei confronti del sistema sanitario a volte sottovalutato e visto con diffidenza. E all’interno di ogni azienda la rigorosa definizione dei ruoli, non è da intendersi come una compartimentazione stagna, ma come una assunzione di responsabilità tra i soggetti deputati alla direzione strategica, nel pieno rispetto però del principio di reciprocità in termini di conoscenza delle dinamiche organizzative, economiche e metodologiche: “ognuno deve sapere cosa l’altro fa”. Un principio questo, necessario per una migliore collaborazione, per una condivisione di esperienze utile al management per affrontare le sfide su vari ambiti con maggiore solidità e conoscenza dal punto amministrativo e anche scientifico.
 
Le definizione delle linee di ricerca degli IRCCS, una volta chiariti i ruoli da ricoprire, costituiscono il vademecum di ogni organizzazione: la definizione di un percorso all’interno del quale si può intraprendere il cammino di ricerca applicata e di conoscenza da rendere bene comune.
 
Ma non solo ricerca scientifica è ciò che occorre agli Istituti. E’ necessario infatti in molti casi ripensare a modelli gestionali e di reingegnerizzazione dei processi organizzativi più efficaci ed in linea con esigenze economiche. E’ più che mai necessaria la collaborazione soprattutto nel campo della innovazione tecnologica in ambito amministrativo, clinico e strumentale. Per potere con più efficacia e sicurezza scambiare la conoscenza.
 
Appare banale affermare che occorrono maggiori investimenti di risorse, ma non si tratta di costi ma di propulsione per generare altre risorse migliorando la capacità di attrarre altre ricchezze nel pieno rispetto del principio di traslazionalità realizzando modelli replicabili, in ambito regionale e nazionale. Secondo il principio che vede l’assistenza sanitaria come un “valore” è necessario per chi ”gestisce” la sanità comprenda la propria missione e sia “consapevole di poter fare del bene”.
 
Occorre quindi non solo sinergia tra tutte le componenti del sistema, ma anche passione, senso di appartenenza, gioia nella condivisione dei risultati: in sostanza tutto ciò che migliora la “reputazione” di una organizzazione e che dà fiducia ai cittadini. 
 
 
Angelo Aliquò
Direttore Generale Irccs Bonino Pulejo (Messina)
 
Giuseppe Galletta
Referente Servizio Amministrativo Ricerca Scientifica IRCCS Bonino Pulejo (Messina)
 
Riccardo Giammanco
Dirigente Amministrativo UOC Economico Finanziario IRCCS Bonino Pulejo (Messina)

© RIPRODUZIONE RISERVATA