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Mercoledì 07 NOVEMBRE 2018
Ospedale San Carlo di Milano, Gallera: “5 posti di Patologia Neonatale per garantire massima sicurezza ai bimbi”

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Per quello che riguarda l'entità e la tipologia di attività del Blocco Parto del Presidio Ospedaliero San Carlo, l'assessore ha sottolineato che si tratta di “un numero medio di parti compreso tra 1.200 e 1.300 all'anno, e un numero medio di accessi pediatrici/anno di circa 13.000”, erano stati 13.358 nel 2017. Queste cifre, hanno fatto sì che ci si dotasse “della tecnologia necessaria alla stabilizzazione dell'acuzie pediatrica e neonatale”

“Presso il Presidio Ospedaliero San Carlo di Milano risulta attiva non una Terapia Intensiva Neonatale, bensì 5 posti letto di Patologia Neonatale-Neonatologia all'interno della Pediatria, collocati all'interno di un'area dedicata e regolarmente accreditata al secondo piano del presidio stesso, al fine di garantire la massima sicurezza”. Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, rispondendo a un'interrogazione oggi in Consiglio regionale in merito alla terapia intensiva neonatale dell'Ospedale San Carlo di Milano.

“In occasione dei lavori di ristrutturazione dell'area in questione - ha spiegato Gallera - risultando non dettagliati dalla normativa i requisiti strutturali (non quelli tecnologici) specifici per l'attività di Patologia Neonatale-Neonatologia, al fine di garantire il massimo della sicurezza sono stati applicati quelli previsti per l'assistenza intensiva neonatale in quanto ritenuti più sicuri e adeguati alla tipologia di attività svolta. Tale impostazione, condivisa allora anche con Asl Città di Milano ha determinato la necessità di procedere all'acquisizione delle dotazioni tecnologiche”.

Per quello che riguarda l'entità e la tipologia di attività del Blocco Parto del Presidio Ospedaliero San Carlo, l'assessore ha sottolineato che si tratta di “un numero medio di parti compreso tra 1.200 e 1.300 all'anno, e del Pronto Soccorso Pediatrico e Ginecologico/Ostetrico, un numero medio di accessi pediatrici/anno di circa 13.000”, erano stati 13.358 nel 2017. Queste cifre, ha proseguito Gallera, “hanno imposto all'Asst di dotare l'Unità Operativa di Pediatria della tecnologia necessaria alla stabilizzazione dell'acuzie pediatrica e neonatale: le acquisizioni devono essere, pertanto, intese quale integrazione necessaria ad una gestione in sicurezza e clinicamente coerente dei casi critici che si presentano durante le normali attività del presidio”.

“Sono state quindi acquisiti – ha spiegato l'assessore -, in linea con l'attività clinica di neonatologia, un ecografo dedicato all'area pediatrica/neonatologica, quattro apparecchiature denominate 'ventilatori neonatali' e tre per erogazione di ossigeno terapia ad alto flusso. Tutte acquisite e utilizzate per l'assistenza intensiva neonatale”. Infine, Gallera ha ricordato come “nel solo 2017 sono stati 320 i bambini che hanno avuto accesso Patologia neonatale con una media di 6 giorni di degenza”.

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