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Venerdì 09 NOVEMBRE 2018
Areu. Fimmg Puglia lancia l’allarme: “Il rischio è meno medici di emergenza o meno fondi agli ospedali”

Il sindacato ribadisce di non essere contrario a priori alla nascita dell’Areu, “ma ci preoccupa il fatto che i fondi attualmente stanziati per 525 medici convenzionati sarebbero sufficienti a coprire solo 200 medici dipendenti”. Il rischio è “avere equipaggi sulle ambulanze privi di medico. Oppure, per garantire i livelli di assistenza precedenti, che vengano dirottate su Areu risorse destinate al personale ospedaliero, che già soffre per piante organiche gravemente insufficienti”.

“Non siamo contrari alla nascita dell’Areu, ma condividiamo i dubbi espressi dalle altre organizzazioni sindacali dei medici sul processo di nascita della nuova Agenzia, con l'internalizzazione del personale dedicato all'emergenza urgenza”. Lo dichiara in una nota Nicola Gaballo, Fimmg Emergenza Puglia.

Per la Fimmg Puglia, a fronte di un servizio, quello attuale dei 118 provinciali, “che funziona”, si costruisce una struttura per la quale “manca un'analisi dei costi, delle modalità operative e dei risultati obiettivo in termini di efficienza”.

“Ci preoccupa il fatto che i fondi attualmente stanziati per 525 medici convenzionati sarebbero sufficienti a coprire solo 200 medici dipendenti. - spiega Gaballo - La possibile conseguenza è di avere equipaggi sulle ambulanze privi di medico. Oppure, per garantire i livelli di assistenza precedenti, si rischia che possano essere dirottate su Areu risorse destinate al personale ospedaliero, che già soffre per piante organiche gravemente insufficienti.”

Rimane, inoltre, come “nodo di difficile soluzione”, il problema del “passaggio dell'attuale personale in convenzione alla dipendenza, che richiederebbe una modifica alla legge nazionale”.  

“Ci aspettiamo dalla Regione chiarimenti che illustrino nei dettagli il percorso verso la nuova Agenzia regionale dell’emergenza urgenza e il suo futuro funzionamento, che va valutato in tutti i suoi aspetti”, conclude Gaballo.

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