quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 13 NOVEMBRE 2018
Nuovo ospedale di Piacenza. Siglato il Protocollo d’intenti tra Regione, Comune, Provincia e Azienda sanitaria

A firmare il documento, oggi pomeriggio nella Sala dei Teatini, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, e il direttore generale dell'Azienda Usl di Piacenza, Luca Baldino. “Una giornata storica per Piacenza e i suoi cittadini, ma anche per la sanità di tutta l’Emilia-Romagna”, affermano Bonaccini e Venturi

  Una tappa fondamentale nel cammino che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza: è stato firmato oggi, nella Sala dei Teatini a Piacenza, il Protocollo di intenti per la promozione e la sottoscrizione dell’Accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna, Azienda Usl, Comune e Provincia di Piacenza. Un passaggio preliminare, appunto, alla stipula dell’Accordo, che avvia ufficialmente il percorso amministrativo e tecnico finalizzato all’individuazione dell’area e alla realizzazione della nuova struttura ospedaliera di valenza provinciale.

A firmare il Protocollo, a conclusione del convegno sui 40 anni del Servizio sanitario nazionale, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, e il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza, Luca Baldino. Presente anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.

Messi nero su bianco, nel testo d’intesa, gli impegni che gli Enti coinvolti, ciascuno per la propria parte, sono chiamati a rispettare: l’Azienda Usl di Piacenza dovrà elaborare lo studio di prefattibilità, volto principalmente a motivare la necessità di realizzare il nuovo ospedale; definirne le dimensioni e le funzioni sanitarie ospitate; ipotizzare i costi di realizzazione e le possibili modalità di finanziamento e, infine, approfondire le possibili destinazioni d’uso dell’attuale ospedale. Alla Regione spetta la valutazione dello studio di pre-fattibilità sotto il profilo tecnico-amministrativo ed economico-finanziario.
 
In capo al Comune, a fronte dell'analisi fornita dall'Usl, è l’individuazione della “macroarea” idonea all’inserimento nel proprio territorio della struttura e dei servizi connessi; analisi che dovrà naturalmente tenere conto degli aspetti vincolistici, paesaggistici, ambientali, urbanistici e di contesto, oltre che di quelli urbanizzativi necessari alla sostenibilità dell'intervento. Per le valutazioni inerenti questi aspetti, sia la Regione sia la Provincia si impegnano a fornire il supporto necessario al Comune, in collaborazione con l’Azienda sanitaria.

Quello che sorgerà sarà un ospedale all’avanguardia, con spazi adeguati e in grado di trattare i casi più complessi dell’intera provincia, attraverso i più avanzati modelli organizzativi e di cura e la valorizzazione delle risorse professionali. Queste e le altre caratteristiche della nuova struttura ospedaliera sono espressamente richiamate nel Protocollo, dove si chiarisce che i contenuti progettuali, funzionali e realizzativi devono essere orientati a: alto valore di accessibilità alla struttura rispetto al territorio urbanizzato e all'area vasta; connessione efficace e sostenibile pedonale, ciclistica, viabilistica e trasportistica, anche agli snodi interprovinciali; sostenibilità dell'impatto paesistico-paesaggistico con riferimento sia all'ambiente sia ai comparti circostanti ed interessati potenzialmente dall'incremento dell'edificazione; connessione e rapporto sinergico sostenibile con i tessuti urbanistici già edificati della città; sostenibilità dei sedimi delle aree, dei rapporti di superficie e di volumetria, delle pertinenze e dei servizi connessi e degli effetti dati dalla trasformazione urbanistica; potenzialità ad interventi successivi di implementazione delle strutture, con disponibilità di valori ed indici adeguati; bilancio energetico sostenibile, efficienza di mantenimento e gestione impiantistica perseguendo la rigenerazione delle risorse; logistica, distribuzione interna e comfort alberghiero.

Per quanto riguarda l’erogazione dei servizi, l’intesa stabilisce che deve essere centrata sul percorso logistico del paziente e funzionale in base ad aree omogenee, intensità di cura e complessità assistenziale, durata della degenza, percorsi distributivi; dovranno inoltre esserci garanzie di flessibilità, interoperatività e continuità della cura. Infine, si richiama la necessità di organizzare le funzioni specialistiche di alta complessità tecnico-professionale con esplicito riferimento alla chirurgia di emergenze-urgenza, specialistica, alla patologia oncologica, all'assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica ed alla specialistica medica di II livello.

Altri contenuti del Protocollo
Per stendere la bozza dell’accordo di programma ci si impegna a costituire una segreteria tecnica, di cui l’Azienda Usl avrà il coordinamento, affiancata da un Collegio di vigilanza, formati entrambi da personale dei rispettivi Enti. Durante il percorso attuativo dell’Accordo di programma saranno inoltre convocate una o più Conferenze di servizi, allargate a tutte le Amministrazioni coinvolte, per individuare, ricevere e valutare le condizioni per ottenere successivamente, sul progetto, le intese, i pareri, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nullaosta e gli assensi,  richiesti dalla normativa vigente, comprese valutazioni e assensi collegati alla Conferenza dei Sindaci, vista la competenza e la valenza socio-sanitaria dell'intervento.
L’Accordo di programma definirà le competenze specifiche a carico dei rispettivi Enti per la realizzazione del nuovo ospedale. In particolare, il riparto delle procedure da adottare - come, ad esempio, espropri e atti di pianificazione - e delle spese sarà definito nei termini previsti dalle normative vigenti. Le necessità di carattere organizzativo ed infrastrutturale potranno essere valutate e disciplinate da apposite convenzioni con gli Enti preposti, in sede di esame e di approvazione del progetto definitivo dell’opera.

Le dichiarazioni
“Lasciateci dire che questo è un momento, una giornata storica per Piacenza e i suoi cittadini, ma anche per la sanità di tutta l’Emilia-Romagna- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -. Avevamo garantito il nostro impegno per realizzare un nuovo ospedale, e questo Accordo lo mette nero su bianco. Un ospedale che dovrà essere all’avanguardia per innovazione, comfort, qualità delle cure, organizzazione ed erogazione dei servizi, sostenibilità ambientale e funzionalità infrastrutturale. Insomma, una struttura d’eccellenza, che sorgerà grazie alla volontà, l’impegno e la collaborazione vera che c’è stata tra tutte le istituzioni. Dal primo giorno di insediamento lo abbiamo detto: la sanità sarebbe stata in cima alla nostra agenda. Continueremo quindi - nei fatti e non a parole - ad investire sulle strutture, riqualificando gli ospedali che già ci sono e costruendone di nuovi laddove necessario, ma anche sul personale, la vera forza del nostro servizio sanitario pubblico. Per il territorio e i cittadini di Piacenza, per l’intera comunità dell’Emilia-Romagna”.

“La realizzazione di un nuovo ospedale - sottolinea il sindaco di Piacenza e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri - dev’essere un investimento per il territorio anche in termini di programmazione strategica delle politiche e dei servizi a tutela della salute, di arricchimento delle dotazioni tecnologiche e delle attrezzature, valorizzando le professionalità che operano all’interno della struttura e offrendo, ai cittadini, prestazioni di qualità in un ambiente accogliente, moderno, orientato alle esigenze delle persone. Per quanto riguarda l’individuazione dell’area su cui sorgerà il nuovo complesso, l’impegno dell’Amministrazione comunale, d’intesa con la Conferenza territoriale socio-sanitaria e in sinergia con Regione e Ausl, sarà massimo per garantire le migliori condizioni di sostenibilità economica e ambientale, nonché l’efficienza dei collegamenti e delle infrastrutture. L’obiettivo, ambizioso ma necessario, è quello di costruire un polo di eccellenza, capace di contrastare il fenomeno della mobilità passiva e di coniugare, ai punti di forza su cui già il nostro sistema può contare, il valore aggiunto dell’innovazione. Resta aperta la fase di confronto con l’Ausl per definire un cronoprogramma che delinei tempi e scelte per la trasformazione e valorizzazione dell’attuale ospedale”.

“Piacenza ha assoluto bisogno di un nuovo ospedale- non nasconde la propria soddisfazione il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino-. L’impegno della Direzione sarà quello di favorire in ogni modo la progettazione del nuovo ospedale attraverso un percorso partecipato che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche i professionisti sanitari, le associazioni di volontariato e i cittadini, perché davvero Piacenza possa cogliere appieno questa importantissima opportunità di crescita. Nonostante le forti riorganizzazioni dei reparti realizzate negli ultimi anni, la rigidità dell’attuale struttura è sempre più difficilmente adattabile ai requisiti richiesti dai progressi della medicina e dalle nuove esigenze di rispetto della privacy e di umanizzazione dell’assistenza sanitaria che giustamente i cittadini desiderano. Il nuovo ospedale sarà al servizio non solo della città di Piacenza ma dei cittadini tutta la provincia e continuerà ad essere Hub regionale per alcune specialità; garantirà quegli adeguati livelli di accessibilità che l’attuale struttura difficilmente potrà soddisfare sia in termine di strutture di supporto all’assistenza che di attenzione ai cittadini più fragili e con disabilità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA