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Mercoledì 14 NOVEMBRE 2018
Maxi emergenze. Il team Vigili del Fuoco-Areu conquista la certificazione Onu

Da Amatrice a Rigopiano fino al ponte Morandi, le squadre formate da Vigili del Fuoco e dagli operatori sanitari dell’Areu sono stati protagonisti di grandi interventi che gli sono valsi il riconoscimento dell’Insarag, l’International Search and Rescue Advisory Group che fa capo delle Nazioni Unite. L’obiettivo è stabilire standard internazionali minimi per i team e una metodologia per il coordinamento internazionale negli interventi.

I professionisti dell'Areu (l’Azienda Regionale di Emergenza Urgenza nata in Lombardia) e i Vigili del Fuoco hanno ottenuto dalle Nazioni Unite la certificazione Insarag (International Search and Rescue Advisory Group) e sono entrati a far parte dei migliori team Usar (Urban Search And Rescue) riconosciuti dalla una rete globale per la ricerca urbana e il salvataggio che fa capo delle Nazioni Unite.

Obiettivo del Gruppo Insarag è stabilire standard internazionali minimi per i team Usar e una metodologia per il coordinamento internazionale degli interventi.

Da Amatrice a Rigopiano fino al ponte Morandi, il team Usar italiano è stato protagonista di grandi interventi di soccorso. “La presenza di medici e infermieri all'interno dei nuclei - ha evidenziato l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, commentando il riconoscimento - assume un ruolo di primaria importanza nell'efficacia delle operazioni Usar e per questo motivo il personale medico infermieristico e tecnico è selezionato tra i professionisti esperti in soccorso extra-ospedaliero con una formazione specifica ad interventi in ambienti ostili”.

“Durante le operazioni - ha sottolineato l'assessore - il personale sanitario è sempre integrato con le squadre di intervento. Ad esempio, una volta individuate e raggiunte le vittime da parte del personale tecnico, uno o due operatori sanitari possono accedere al sito e procedere con la stabilizzazione del paziente”.

L’assessore della Regione dove l’Areu è stata istituita per la prima volta, si è detto “molto orgoglioso che anche l'Onu riconosce e valorizza tutto il lavoro di formazione, addestramento e operatività sul campo svolto da questi team unici in Italia”.

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