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Sabato 17 NOVEMBRE 2018
Formazione in Medicina generale, indennità di esclusività e assistenza agli stranieri: in Stato Regioni un riparto da 140 milioni 

Quattro riparti in Stato Regioni del 22 novembre: tre riguardano il personale, dipendente e convenzionato, del Ssn e uno l'assistenza agli stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola. In tutto quasi 140 milioni, tutti a valere sul fondo sanitario 2018, di cui i più attesi sono i 40 che toccano alle 840 borse di studio per i corsi di formazione in medicina generale in più, MEDICINA GENERALE - ESCLUSIVA - STRANIERI IRREGOLARI.

Approdano in Stato Regioni per l’intesa il 22 novembre gli schemi di delibere Cipe.
  
Quattro riparti: tre riguardano il personale, dipendente e convenzionato, del Ssn e uno l'assistenza agli stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola.


In tutto quasi 140 milioni, tutti a valere sul fondo sanitario 2018,di cui i più attesi sono i 40 che toccano alle 860 borse di studio per i corsi di formazione in medicina generale in più e agli ulteriori 58 contratti di specializzazione.

Medicina generale
Sono finanziate le borse di studio in medicina generale, Terza annualità del triennio 2016-2019, Seconda annualità del triennio 2017-2020 e Prima annualità del triennio2018-2021. Sul Fondo sanitario nazionale 2018 sono stati accantonati 38.735.000 milioni per il finanziamento annuale dei corsi di formazione, attraverso il rimborso alle Regioni delle spese sostenute per le borse di studio nonché per l'organizzazione dei corsi.
In base alle norme vigenti sono escluse dal riparto Valle d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e le Province autonome di Trento e di Bolzano, mentre per la Regione Sicilia la cifra è ridotta del 49,11 per cento.

Stesso meccanismo di riparto finanziato questa volta sulle quote vincolate alla realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicati nel Piano Sanitario Nazionale per il 2018 per i  40.000.000 milioni destinati a finanziare, per il triennio 2018-2021, ulteriori 860 borse di studio annue di formazione specifica in medicina generale e, in origine,  58 contratti quinquennali di specializzazione.

Il ministero della salute ha trasmesso la proposta di delibera CIPE alle Regioni per l’intesa, ma la Conferenza delle Regioni, nell’impossibilità di attivare i 58 contratti di specializzazione entro il 2018, ha chiesto che lo stanziamento di 40 milioni fosse destinato tutto per finanziare le borse di studio aggiuntive e le spese per l'organizzazione dei corsi. L’Emilia Romagna ha trasmesso il prospetto di proposta di riparto suddividendo i 40 milioni in 31.724.935,20 (nel triennio 2018-2021) per 840 borse annuali e 8.275.064,80 milioni per il rimborso delle spese di organizzazione dei corsi di formazione specifica in medicina generale. Quindi il provvedimento prevede il finanziamento sia di 840 borse di studio, che le spese necessarie per l'organizzazione dei corsi di medicina generale.

La ripartizione è stata effettuata in proporzione al numero dei tirocinanti desunto dai rispettivi bandi, relativi al 2018. Il coordinamento delle Regioni ha messo in evidenza che la quasi totalità delle Regioni, a eccezione di Veneto, Lazio, Abruzzo, Molise e Sicilia, rinuncia al finanziamento per le spese di organizzazione. In particolare, mentre queste Regioni mettono a bando un numero di borse di studio inferiori a quelle finanziabili chiedendo di utilizzare il corrispettivo economico delle borse di studio non messe a bando per le spese di organizzazione, le altre regioni utilizzano integralmente la dotazione per le borse, finanziando in proprio le spese di organizzazione ed eventuali borse aggiuntive rispetto all'importo finanziabile.
 



Somme vincolate per l'esclusività del personale dirigente del ruolo sanitario
La legge di stabilità 2015 ha stabilito che da quell’anno  le somme delle quote vincolate per l’esclusiva fossero ripartite annualmente, secondo i criteri definiti nell'ultima proposta di riparto sulla quale è stata sancita l'Intesa in Stato-Regioni.

Sul Fsn 2018 sono stati accantonati 30.152.000 milioni ripartiti nella proposta  come in passato in base al numero dei dirigenti sanitari in servizio presso le strutture ospedaliere pubbliche che hanno optato per la libera professione intramuraria (secondo il Conto annuale 2015).

E anche in questo caso, come per la medicina generale, restano fuori dal riparto Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trento e di Bolzano, mentre alla Sicilia tocca la riduzione del 49,11 per cento.
 



Quota vincolata per l'assistenza agli stranieri non in regola con le norme relative di ingresso e soggiorno
Il Dlgs 446/1997 demanda al CIPE, su proposta del ministro della Salute e d'intesa con la Stato - Regioni, l'assegnazione delle quote del Fondo sanitario nazionale di parte corrente per l'assistenza agli stranieri presenti in Italia non in regola con le norme relative di ingresso e soggiorno.

Il Dlgs 286/1998 garantisce per questi nei presidi pubblici e accreditati  le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o essenziali per malattia e infortunio e programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva. Le prestazioni finanziate in particolare sono la tutela sociale della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine italiane; la tutela della salute del minore; le vaccinazioni, secondo la normativa e nell'ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni; gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai.

Per il 2018, sul relativo Fondo sanitario nazionale, sono stati accantonati quindi 30.990.000 milioni, da ripartire sempre escludendo le Regioni a Stato speciale e le province autonome e con la riduzione per la Sicilia.

La somma è ripartita per metà in base alla spesa sostenuta per i ricoveri di donne di età compresa tra 11 e 55 anni con codice STP (Straniero temporaneamente presente), rilevata dal flusso Sdo, in relazione all'MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio), per il 2016 e per metà in base alla stima degli irregolari presenti sul territorio nazionale (Fondazione ISMU - Milano) aggiornata al 1 gennaio 2018.
 

 
 
 

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