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Venerdì 23 NOVEMBRE 2018
Qualità e sicurezza delle cure. Agenas riunisce 14 agenzie europee di sanità pubblica

Diciotto rappresentanti di quattordici Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna e Svezia) hanno preso parte all’incontro, organizzato nell’ambito dei Focus di Agenas. La due giorni appena conclusa è stata un’occasione finora inedita per evidenziare differenze e similitudini nella modalità di gestione della sicurezza delle cure e per avviare un dialogo costante.

L’Agenas apre le porte alle Agenzie Europee della Salute per un confronto sulla qualità e sicurezza delle cure, divenuti temi prioritari anche dell’agenda politica sanitaria internazionale. Diciotto rappresentanti di quattordici Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna e Svezia) hanno preso parte all’incontro, organizzato nell’ambito dei Focus di Agenas.

La due giorni appena conclusa è stata un’occasione finora inedita per evidenziare differenze e similitudini nella modalità di gestione della sicurezza delle cure e per avviare un dialogo costante, sottolineato anche nelle parole di Eva Kernstock, capo del dipartimento Qualità e Patient Safety presso il Goeg, l’Agenzia dei servizi sanitari austriaca, la quale ha auspicato che "venga incrementata la collaborazione tra Paesi europei, non solo per definire indicatori, ma soprattutto per confrontarsi su progetti reali e concreti di riduzione del rischio clinico".

"Una riflessione va fatta anche sui mandati delle Agenzie - ha sottolineato Sean Egan, Deputy Director dell’Agenzia Irlandese HiQA, - mentre quasi tutte le Agenzie hanno funzioni di monitoraggio, rilevazione e valutazione, soltanto in alcuni casi hanno anche compiti di controllo e intervento sulle criticità".

Per Anna García-Altés, responsabile per la Catalogna, "in Europa si potrebbe apprendere da un confronto tra Paesi più di quanto stiamo facendo: pensiamo all’Osservatorio in Catalogna e in Italia progettati per mettere a disposizione del cittadino, ma anche dei medici, degli amministratori e dei dirigenti sanitari informazioni obiettive e credibili. Un esempio che funziona da anni e che potrebbe essere interessante per tutti".

"Occuparsi seriamente di Patient safety riduce davvero la mortalità: in Svezia si è passati in dieci anni da 3.000 a 1.400 morti all’anno per incidenti legati alla sicurezza delle cure e da 10.000 a 3000 i danni alle persone", ha evidenziato Charlotta George, Subject Specialist in Patient Safety and Government Chief Nurse Officer Sweden.
 
Il Presidente di Agenas Luca Coletto ha sottolineato che: "In un’epoca dominata in tutti i settori da una connessione continua, da una mobilità in crescita è necessario un confronto periodico a livello europeo anche in ambito sanitario. Mai come nel settore della salute, il lavoro in sinergia e la condivisione delle migliori esperienze rappresentano i metodi più efficaci per superare ogni forma di diversità e di disuguaglianza nell’accesso alle cure, sia che attraversino le singole Regioni, sia i singoli Paesi. Sono fiducioso che le istituzioni europee, nelle scelte di politica sanitaria, adotteranno la metodologia della condivisione tecnica per una soluzione efficace delle principali criticità".
 
"Con l’entrata in vigore della Direttiva 24 che ha agevolato la possibilità per i cittadini europei di accedere ai servizi sanitari di altri Stati membri dell’UE, la sicurezza delle cure diventa un tema di respiro europeo, non più semplicemente un “affaire” interno al singolo Paese. Insieme ai cittadini devono muoversi e incontrarsi anche le migliori competenze sanitarie - ha aggiunto il Direttore Generale di Agenas, Francesco Bevere. Con quest’incontro Agenas si è fatta portatrice della necessità sentita a livello europeo di identificare le attività comuni fra Agenzie nazionali che hanno compiti istituzionali simili, ma non uguali e che riconoscono l’esigenza di condividere e uniformare prassi e comportamenti, in modo da favorire il più possibile l’omogeneità di risposta di tutti i Paesi dell’Unione alle sfide della qualità e della sicurezza in ambito sanitario, anche dal punto di vista normativo", conclude Bevere dando appuntamento ai rappresentanti delle Agenzie Europee al 22 novembre 2019.

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