quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Sabato 24 NOVEMBRE 2018
Sileri (M5S): “Per il benessere mentale potenziare la medicina del territorio”

"Si va in ospedale per qualsiasi cosa ma gli ospedali non possono gestire tutto. Il servizio sanitario deve raggiungere tutti. Serve un’azione congiunta anche facendo leva sulle associazioni, valorizzando tutto il tessuto sociale a cui l’individuo può arrivare quando il disagio mentale è solo un disagio e non una malattia grave”. Così il presidente della Commissione Sanità del Senato, intervenendo al convegno “La chiesa italiana e la salute mentale”.

“Il benessere mentale è essenziale nella definizione di salute secondo l’Oms. In una società che cambia così rapidamente, grazie anche allo sviluppo tecnologico, è necessario tornare a puntare sulla medicina del territorio per riuscire a non lasciare nessuno indietro: la nostra sfida più grande oggi”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle, Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, intervenendo al convegno “La chiesa italiana e la salute mentale”.
 
“I dati - prosegue - ci dicono che circa la metà dei soggetti che hanno disturbi non riescono a trovare un trattamento nei paesi occidentali incluso il nostro. I disturbi sono aumentati perché sono aumentate le diagnosi e le patologie, penso per esempio alla nomofobia. Per non lasciare soli gli individui, bisogna intervenire sulla povertà dei cittadini, al centro delle nostre politiche, e quindi anche delle famiglie, e sulla silver economy. Gli anziani, infatti, tanto possono fare per riaggregare parti della società. E poi: bisogna sicuramente cambiare la governance e, dunque, potenziare la medicina del territorio, a cui oggi in pochi ricorrono. Si va in ospedale per qualsiasi cosa ma gli ospedali non possono gestire tutto e, altro aspetto da non trascurare, anche in quei posti dove non ci sono deve essere garantita una rete. Il servizio sanitario deve raggiungere tutti. Serve un’azione congiunta anche facendo leva sulle associazioni, valorizzando insomma tutto il tessuto sociale a cui l’individuo può arrivare quando il disagio mentale è solo un disagio e non una malattia grave da trattare per forza di cosa in ospedale”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA