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Giovedì 29 NOVEMBRE 2018
Manovra. Grillo: “Aumentano i fondi per liste d’attesa e edilizia sanitaria”. Ritirati emendamenti su nuovi criteri riparto Fsn e contributo strutture private. Verso stop riforma specializzazioni mediche. Lunedì testo in Aula

Questo l'esito della giornata di voto in Commissione Bilancio alla Camera. Attesi per il week end gli emendamenti del Governo che faranno passare da 50 a 100 mln le risorse per la riduzione dei tempi di attesa, e incrementare anche le risorse per l'edilizia sanitaria. L'obiettivo è quello di far approdare il testo in Aula per il 3 dicembre con prosecuzione dei voti per tutta la settimana. Il ministro Fraccaro oggi avrebbe parlato di opzione fiducia, anche se nulla di definitivo sarebbe stato ancora deciso.

"Ottima notizia, la nostra richiesta di mettere più soldi nella sanità è stata accolta dal Mef. Possiamo dire di essere il primo governo che investe nella sanità e nei servizi per i cittadini. Più fondi per le liste d'attesa e per l'edilizia sanitaria". Ad annunciarlo su Twitter è stata in serata la stessa ministra della Salute Giulia Grillo.
 

OTTIMA NOTIZIA, la nostra richiesta di mettere PIÙ soldi nella #sanità è stata accolta dal MEF. Possiamo dire di essere il primo governo che investe nella sanità e nei servizi per i cittadini. ➕ fondi per le liste d’attesa e per l'edilizia sanitaria 💪🏻🇮🇹 — Giulia Grillo (@GiuliaGrilloM5S) 29 novembre 2018







 
 
Già nel tardo pomeriggio il viceministro dell'Economia, Massimo Garavaglia, aveva annunciato: "Siamo al lavoro per almeno raddoppiare la cifra stanziata per ridurre le liste d'attesa in sanità (al momeno le risorse stanziate per la riduzione delle liste d'attesa sono pari a 50 milioni) e non è detto che non si riesca a intervenire per incrementare il fondo per l'edilizia sanitaria (oggi previsti in 2 miliardi aggiuntivi)".
 
Arrivano, invece, le bocciature per gli emendamenti alla manovra segnalati da M5S e Lega. Per quanto riguarda la sanità oggi, in Commissione Bilancio, da prima è stato ritirato dalla Lega l'emendamento 39.1 Tiramani che prevedeva per le strutture sanitarie private non convenzionate che effettuano risonanza magnetica alle spalle, alle anche e ai segmenti del rachide vertebrale con apparecchiature con valori di campo magnetico non superiori a 0,5 Tesla senza la preventiva autorizzazione, il versamento nelle casse dello Stato il 5% dei proventi.
 
Successivamente arrivava l'invito al ritiro per l'emendamento 39.9 Nesci che proponeva, per superare la sperequazione esistente sul territorio nazionale, di ripartire le risorse del Fondo sanitario nazionale tenendo conto delle condizioni di appropriatezza e del livello qualitativo e di efficienza nell'erogazione delle prestazioni e dei servizi contemplati nei Lea, nonché delle indicazioni delle infrastrutture tecnologiche esistenti legate a sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie. Nel pomeriggio l'emendamento è stato poi ritirato.
 
Molto probabile anche il ritiro, nelle prossime ore, per l'emendamento governativo che avevamo anticipato nei giorni scorsi sulla riforma delle scuole di specializzazione mediche.
 
 
Intanto la Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha oggi confermato l'arrivo in Aula della manovra lunedì prossimo, 3 dicembre, nel pomeriggio, con prosecuzione dei voti per tutta la settimana. Nel corso della riunione - a quanto si apprende - il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro avrebbe parlato di opzione fiducia, anche se nulla di definitivo sarebbe stato ancora deciso. La legge di Bilancio, dopo l'ok del Senato, tornerà poi in aula alla Camera - è stato deciso - a partire dalla seconda metà della settimana che inizia il 17 dicembre, massimo entro domenica 23 dicembre.
 
Giovanni Rodriquez

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