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Lunedì 03 DICEMBRE 2018
Forum Risk Management. La corruzione si può combattere. Esperti a confronto

La complessa problematica della corruzione in sanità è stata affrontata nel corso di un workshop ad hoc promosso dalla Fondazione Sicurezza in Sanità. Un confronto che proseguirà nei prossimi mesi. E il Forum 2019 sarà una nuova tappa di riflessione e bilancio  

Quale strategia seguire per garantire maggiore trasparenza e conseguentemente sicurezza e qualità delle cure per il paziente?
La complessa problematica della corruzione in sanità è stata affrontata nel corso di un workshop ad hoc promosso dalla Fondazione Sicurezza in Sanità e organizzato nell’ambito del Forum Risk Management che si è chiuso a Firenze la scorsa
 
“C’è un forte fabbisogno di mettere a confronto le diverse esperienze e le istituzioni impegnate nella lotta alla corruzione nel comparto sanitario del nostro paese  – ha sottolineato  Paolo Cantaro, ha nome della Fondazione Sicurezza in Sanità e della Presidenza del Comitato Scientifico del Forum – questo al fine della costituzione di un tavolo stabile che punti alla definizione di una necessaria strategia che abbia il suo punto di forza nella condivisione da parte dei diversi attori oggi impegnati sul territorio”.
Cantaro ha quindi annunciato futuri incontri nei prossimi mesi in cui sarà coinvolto l’intero panel presente al workshop, dando simbolicamente appuntamento al Forum 2019 per una tappa di riflessione e bilancio.  
 
Per Francesco Macchia, presidente Ispe, le aree a maggiore rischio corruzione in sanità sono quella delle nomine, farmaceutica, procurement, negligenza (in particolare liste di attesa e intramoenia) nonché la sanità privata sul fronte della problematica del convenzionamento e dei rimborsi.
 
Massimo Enrico Baroni ha invece puntato i riflettori sul 'Sunshine Act' progetto di legge di recente depositato dal Movimento 5 Stelle. L’iniziativa già realizzata in Francia, ha spiegato Baroni, favorisce la trasparenza e la reale connotazione del fenomeno che non necessariamente deve configurarsi come prodromico della corruzione, potendosi invece instaurare tra impresa e professionisti sanitari legittimi rapporti d’interesse e/o d’interscambio.
 
Il tema del nuovo codice degli appalti sul quale si sta lavorando per un ulteriore aggiornamento, è stato poi affrontatto da Michele Corradino, magistrato componente del consiglio Ana. Il nuovo codice, come ha spiegato Corradino, ha introdotto strumenti innovativi quale il partenariato pubblico-privati al fine di favorire le condizioni di una maggiore condivisione delle strategie e degli obiettivi, oltreché alla gestione dei servizi e della logistica all’interno delle strutture nosocomiali, mediante il coinvolgimento del privato, non solo nella fase di erogazione dei servizi, ma soprattutto in quella di progettazione e programmazione. In questo modo pubblico e privato potranno costruire insieme il corretto percorso della procedura di gara e così sarà possibile garantire in massima trasparenza forniture efficaci ed efficienti. Peccato, ha affermato Corradino, che la cultura italiana sia ancora fortemente ancorata al ricorso alla magistratura per qualsiasi tipo di inezia/errore formale, con un conseguente intervento di quest’ultima molto tecnico e contenutistico sulle procedure di gara cosicché i tempi della forniture si allungano in modo così rilevante da non garantire né l’efficacia né l’efficienza perseguita con questi strumenti.
 
Marcello Faviere, responsabile Audit e Compliance Estar, ha illustrato le strategie poste in essere da Estar per minimizzare i fenomeni corruttivi partendo dal sistema dei controlli interni fino ad arrivare alla  formazione degli operatori. Estar è dopo Cosip la principale centrale di acquisto in quanto soddisfa in modo accentrato tutte le esigenze di forniture, anche quelle sotto soglia, delle Aziende Sanitarie della Regione Toscana gestendo direttamente tutto il processo di acquisto. Il sistema in atto è un’evoluzione del modello tradizionale che pone il rischio al centro della strategia dei controlli così da diffondere le responsabilità e rendere tutti responsabili dei rischi. Inoltre propone un modello integrato di audit, compliance e anticorruzione così da favorire i comportamenti pro-qualità, aumentare la fiducia e l’innovazione radicale, aumentare l’efficienza dei processi di appalto e rendere i controlli normali, fluidificare il regolare ciclo di vita dell’appalto, garantire le logiche win-win.  
 
Secondo un sondaggio realizzato da Trasparency International Italia e presentato da Davide Del Monte, il 63% dei responsabili della prevenzione della corruzione ritengono che il livello di corruzione in sanità sia rimasto invariato dall’entrata in vigore della legge 190/2012, per il 51% il rischio per la propria azienda è però diminuito. Le misure ritenute più efficaci risultano la formazione, il controllo sulle spese e i controlli sulle procedure di appalto.
 
Andrea Silenzi, vicepresidente Società italiana medici manager, ha affrontato la tematica della mancanza di Etica di sistema e rischi legati alle professioni sanitari. E ha lanciato alcuni spunti di riflessione sulla scarsa cultura dell’accountability personale e di sistema; gli sprechi e l’inappropriatezze non solo clinica ma anche organizzativa; l’accesso e progressione di carriera nel Ssn non trasparente e non meritocratico; la mancanza di programmazione quali-quantitativa dei professionisti sanitari e quella di una reale multi-professionalità e un effettivo task shifting. Per Silenzi, sono poi rilevanti rispetto alla Clinical Governance la Disclosure e la gestione dei conflitti di interesse che vengono sanciti dagli otto princìpi del Guidelines International Network nell’elaborazione delle linee guida. Fondamentale infine risulta la “stewardship” intesa come “gestione etica e responsabile delle risorse”.
 
Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo, e Nicola Draoli, del Comitato Centrale Fnopi, hanno portato la voce delle professioni ribadendo come le stesse pongano grande attenzione ai fenomeni corruttivi facendo leva sul tema dell’etica che va rilanciato al fine della costruzione di barriere alla corruzione. 

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