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Mercoledì 05 DICEMBRE 2018
Puglia. Istituita la Rete regionale dei servizi di Anatomia Patologica

Tra gli obiettivi, l’adeguamento delle dotazioni organiche e strumentali, l’Integrazione con le altre reti oncologiche e il registro Tumori, la riduzione dei tempi di refertazione e dei tempi di scambio di informazioni fra i centri al fine di ridurre la mobilità passiva, la formazione continua degli operatori di Anatomia Patologica e condivisione dei casi. Emiliano: “Siamo i primi in Italia. Un grande lavoro fatto insieme con i professionisti”.

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha tenuto questa mattina in Presidenza una conferenza stampa per illustrare i contenuti della delibera regionale sulla istituzione della Rete dei servizi di Anatomia Patologica in Puglia. “La prima tra le regioni italiane ad aver messo a sistema di rete i servizi dell'Anatomia Patologica”, evidenzia una nota della Regione.

“Per una medicina sempre più di precisione e predittiva, il ruolo dell’Anatomia Patologica sarà infatti centrale e determinante” e per questo la Regione Puglia ha voluto introdurre criteri di qualità omogenei su tutto il territorio regionale, lavorando su una best practice che già altre regioni italiane vorrebbero importare.

“Vi stiamo presentando un diamante che ha la capacità di rafforzare il sistema sanitario tutto insieme – ha detto il Presidente Emiliano aprendo la conferenza stampa - oggi parliamo di  innovazioni già avviate, grazie al grande lavoro di intesa svolto tra i professionisti, il Dipartimento regionale Politiche per la salute e l’Aress. La Rete di Anatomia patologica è  la capacità, dall'esame cellulare, di identificare il singolo tipo di patologia. Ovviamente questa è una scienza che serve in particolare e in modo molto rilevante, per l’oncologia, ma serve per molte altre cose e molte altre malattie che si diagnosticano attraverso l'esame cellulare”.

“Abbiamo ora un sistema che copre tutta la Puglia – ha aggiunto Emiliano - e che consente di trasmettere queste immagini, consentendone il raffronto e il confronto con tutti gli anatomopatologi pugliesi, che sono 94 e che si occupano di questi esami. Avere questa rete significa ridurre la possibilità dell'errore, perché nonostante l'altissima tecnologia che viene impiegata, alla fine l'occhio umano fa la diagnosi e vige in questo caso il principio che quattro occhi vedono meglio di due. Questa struttura e questa rete quindi consentono di far compiere questo primo passo nella lotta contro molte patologie importanti, nella maniera più corretta e precisa possibile, in modo tale che le terapie successive siano le più adatte al tipo di malattia diagnosticata”

“C’è un grande lavoro fatto insieme con i professionisti e la conferenza stampa di oggi – ha concluso Emiliano – vuole essere anche un tributo a questo lavoro intenso fatto di concerto con la Regione, in particolare con l’Aress, e qui ringrazio il dott. Attolini, e con il Dipartimento regionale politiche per la salute, e a questo proposito ringrazio la dott.ssa Caroli qui presente, ma anche tutti gli uffici regionali che hanno reso possibile questo”.   

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Leonardo Resta e Francesco Alfredo Zito, rispettivamente direttore del Servizio di Dipartimento di Anatomia patologica del Policlinico di Bari e direttore Anatomia patologica dell’IRCCS Giovanni Paolo II, Antonio Delvino, direttore generale Oncologico di Bari e Ettore Attolini, dirigente Aress.

 “A disposizione dei pazienti pugliesi ci sarà una omogeneizzazione totale delle anatomie patologiche in qualunque punto della Regione. Questo garantirà una migliore performance delle prestazioni per tutti i pazienti, con riduzione dei tempi di refertazione e con aumento della professionalità erogata”, ha detto Prof Leonardo Resta, direttore del Servizio di Dipartimento di Anatomia patologica del Policlinico di Bari.

“L’anatomopatologo – ha spiegato Francesco Alfredo Zito direttore Anatomia patologica dell’IRCCS Giovanni Paolo II -  è il medico in grado di dire se un tumore è benigno o se un tumore è maligno. Finora invece il patologo è stato individuato come il medico delle autopsie, oggi la nostra attività è completamente diversa perché noi, anche nel caso di malattie maligne, diamo tutte quelle informazioni utili al clinico per poter impostare meglio la terapia, quella che oggi viene chiamata terapia personalizzata. Andiamo a individuare i marker all'interno delle cellule tumorali, perché gran parte della nostra attività è rivolta ai tumori, affinchè poi si possano individuare i farmaci che possono agire. La responsabilità del patologo nell'essere accurato nella sua diagnosi, è enorme. All’Oncologico ad esempio abbiamo la possibilità di utilizzare il vetrino digitalizzato.  È una grande opportunità perché in quei casi complicati e difficili noi abbiamo la possibilità di inviare il vetrino presso colleghi patologi con grande esperienza per quella determinata patologia ed avere quindi un secondo parere in tempi rapidissimi”.

Per Antonio Delvino, direttore generale Oncologico di Bari IRCCS Giovanni XXIII, “è un passo coerente con quello che è stato fatto negli anni scorsi. Ricordiamo che esistevano 5 anatomie patologiche, e fra la ASL Bari e l'Oncologico ci fu un primo percorso che portò ad unificare le anatomie patologiche della ASL che fu molto sofferto. La Rete di Anatomia patologica ci permette di ottenere il risultato di ridurre le strutture complesse, ma soprattutto è un percorso che ha portato a lavorare insieme 16 anatomi patologi, disponendo quindi di specificità e competenze per cui la seconda opinion essenziale in questo percorso, in molti casi, viene fatta all'interno dell'équipe dello stesso Istituto. Noi stiamo perseguendo un progetto ambizioso che è quello del referto unico di anatomia patologica e biologia molecolare perché oggi se andiamo verso la medicina di precisione dobbiamo essere in grado di rilevare le mutazioni  che caratterizzano i vari tumori per poter indirizzare la terapia diretta. Una buona diagnosi fa anche bene ai conti del Servizio sanitario sia in termini di tempo, sia in termini di salute generale, sia per evitare ricoveri ripetuti e approcci non appropriati”.
 
Delvino ha poi illustrato i dati sulla mobilità passiva:
“Registriamo una prima riduzione di 500.000 euro, poca cosa ma significativa tra il 2015 del 2016 e un'ulteriore riduzione di altri 600.000 euro per il 2016 del 2007. Inoltre il primo DRG di fuga, per la Puglia, era per la chemioterapia. Bene questo DRG nella rilevazione del 2017 è al sesto o al settimo posto quindi vuol dire che l'offerta è tale da convincere i cittadini pugliesi, e i baresi in particolare, a rimanere all'interno della Regione. Il modello di un centro oncologico che abbia in sé tutte le principali specialità connesse con la diagnosi e la terapia, è un modello vincente”.

“Con i colleghi – ha detto Ettore Attollini dell’ARESS - , con i professionisti, con gli anatomopatologi abbiamo fatto un ottimo lavoro che ovviamente non finisce qui, è un lavoro che prosegue sia perché tutti i processi avviati sono dei processi dinamici, quindi in continua evoluzione, sia perché è necessario svolgere e sviluppare un'attività di monitoraggio e di valutazione e di verifica di quello che facciamo. Questo è un pezzo importante di un progetto molto più ampio che stiamo portando avanti che è quello di riorganizzazione del sistema complessivo dell'offerta della nostra regione per i problemi sanitari che si articola in due elementi fondamentali. E cioè la costruzione delle reti e la costruzione dei PDTA, i percorsi diagnostico-terapeutici”.


TUTTI I DETTAGLI SULLA RETE ILLUSTRATI NELLA NOTA DELLA REGIONE

L’Anatomia Patologica è l’unica specialità medica obbligata a formulare una diagnosi, che deve essere sempre più adeguata alle esigenze cliniche in perenne evoluzione.
È una disciplina che oggi più che mai si pone in una posizione centrale nel processo di diagnosi e trattamento delle principali malattie
Se la diagnosi è giusta, anche la terapia è mirata, con i risultati attesi.
Se la diagnosi è sbagliata, le conseguenze saranno a carico del paziente e non solo, perché saranno a carico anche del Servizio sanitario regionale. Da qui l’importanza dell’Anatomia Patologica, il cui professionista lavora quasi sempre dietro le quinte.  

La Regione Puglia, a questo proposito, ha approvato a luglio scorso una delibera che istituisce la rete dei Servizi di Anatomia patologica, con gli obiettivi di riorganizzare tutte le strutture sul territorio secondo la definizione del modello HUB e SPOKE, di omogeneizzare i servizi su tutto il territorio regionale secondo una modalità di distribuzione delle risorse e concentrazione di patologie a più alta complessità in centri dedicati e di informatizzare gli stessi servizi.

In questo modo, la diagnosi effettuata a Lecce, si potrà leggere tranquillamente anche altrove, senza il trasporto di alcunché, con grande vantaggio per i pazienti.   

Altri obiettivi della rete di Anatomia Patologica sono l’adeguamento delle dotazioni organiche e strumentali secondo le moderne esigenze previste dalle società scientifiche, l’Integrazione con le altre reti oncologiche e il registro Tumori, la riduzione dei tempi di refertazione e dei tempi di scambio di informazioni fra i centri attivi al fine di ridurre la mobilità passiva della popolazione pugliese e la formazione continua degli operatori di Anatomia Patologica e condivisione dei casi

L’attività diagnostica la si esegue fondamentalmente nei seguenti campi: Oncologico (definizione, trattamento, prognosi, marcatori per una scelta terapeutica mirata e personalizzata), Recupero informazioni per il registro tumori, Prevenzione oncologica e quindi screening, Trapianti (idoneità dell'organo e follow up del paziente), Patologie degenerative e rare, Autopsie, Conservazione dei tessuti e banche dei tessuti.

L’impiego razionale delle risorse con investimento finalizzato nelle strutture di Anatomia Patologica prevedono un ritorno virtuoso delle risorse impiegate.

Si calcola che per ogni euro investito in Anatomia Patologica, ne ritornino indietro tre. Investendo nell’Anatomia patologica infatti si migliora la qualità del Servizio Sanitario regionale, migliorando costantemente la qualità della diagnosi a beneficio dei cittadini.

Per monitorare nelle Asl, negli IRCCS e nelle Aziende come procede l’applicazione di quanto previsto dalla delibera di giunta, ci sarà il tavolo tecnico permanente della Regione. Tavolo che avrà anche il compito di valutare gli indici di efficienza delle strutture, principalmente tramite l'osservazione dei tempi  di  refertazione.

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