quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 02 GENNAIO 2019
Specializzandi in ospedale. La Consulta respinge il ricorso del Governo Gentiloni contro la legge della Lombardia

Per i giudici la disposizione impugnata “non prescinderebbe affatto dalle direttive del formatore e neppure determinerebbe una piena autonomia dello specializzando, atteso che lo stesso potrebbe svolgere autonomamente solo quegli ‘specifici compiti che gli sono stati affidati’, evidentemente dal tutore e dalla scuola, come chiarito al successivo comma”. Gallera: “Grande risultato atteso dal mondo ospedaliero e universitario”. LA SENTENZA

Con sentenza depositata lo scorso 27 dicembre la Corte costituzionale ha respinto il ricorso del 'Governo Gentiloni' contro l'articolo 34 della legge regionale 33 del 2017 che introduceva la possibilità per gli specializzandi di partecipare alle attività assistenziali negli ospedali. I giudici hanno infatti dichiarato “non fondata” la questione di legittimità in quanto la disposizione impugnata “non prescinderebbe affatto dalle direttive del formatore e neppure determinerebbe una piena autonomia dello specializzando, atteso che lo stesso potrebbe svolgere autonomamente solo quegli ‘specifici compiti che gli sono stati affidati’, evidentemente dal tutore e dalla scuola, come chiarito al successivo comma 3 dell’art. 34”.

Unica osservazione della Consulta sull’art. 2 della legge della Regione Lombardia, dichiarata illegittima nella parte in cui non prevede che la Regione effettua una prima verifica al termine del primo triennio di sperimentazione, al fine di individuare eventuali interventi correttivi, anche in collaborazione con il Miur.

Per l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, si tratta di “un grande successo atteso dai sindacati e dal mondo ospedaliero che valorizza i medici specializzandi senza pregiudizio alla sicurezza e qualità dell'assistenza. Ancora una volta Regione Lombardia apre la strada per la innovazione responsabile contro ogni visione conservatrice e burocratica della medicina e della pratica clinica e assistenziale”.

“Anche in questo caso - ha aggiunto Gallera - Regione Lombardia ha dato un impulso allo sviluppo della sanit` lombarda con l'introduzione dell'articolo 34 che grazie ad un lavoro corale di Giunta, Consiglio regionale e le Università lombarde, ha sollecitato una graduale autonomia degli specializzandi come accade nella maggior parte dei Paesi europei dove un laureato di medicina generale abilitato pur lavorare autonomamente”.

Per Gallera “il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso del 'Governo Gentiloni' alla nostra legge regionale, tranne che per la mancata previsione di valutazioni periodiche - ha concluso l'assessore – d’attuazione e anticipa alcuni contenuti che avevamo inserito nella nostra richiesta di autonomia nella bozza dell'Intesa Governo-Regione Lombardia. Un testo che contiene non solo la possibilità di utilizzare gli specializzandi negli ospedali, ma anche una maggiore autonomia in merito alla determinazione del numero dei posti dei corsi di formazione per i Medici di Medicina Generale e di accesso alle scuole di specializzazione, compresa la programmazione delle borse di studio per i medici specializzandi e la loro integrazione con il sistema aziendale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA