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Mercoledì 02 GENNAIO 2019
Ogni anno spendiamo 500 euro a testa tra alcol e sigarette

Il dato reso noto da Eurostat che ha stilato la classifica europea dei consumi familiari nel 2017 per alcol (escluso però quello acquistato in hotel o al ristorante) e tabacco. I dati di spesa sono calcolati oltre che a livello medio procapite anche come peso complessivo sui budget familiari e sul Pil. Per l'alcol l'Italia si colloca tra i paesi che spendono di meno insieme alla Grecia e alla Spagna. Mentre per il tabacco siamo nella media europea.

Nonostante le restrizioni e i divieti più o meno presenti in tutta Europa, il consumo di tabacco incide ancora pesantemente sui consumi delle famiglie con una spesa complessiva di quasi 153 miliardi (un punto di Pil), pari a circa 300 euro a testa.
 
Lo stesso vale per l’alcol per il quale gli europei spendono più di 130 miliardi l’anno (e dal conto sono escluse le spese per alcolici in albergo o al ristorante), con una spesa procapite che anche in questo caso raggiunge i 300 euro medi  (0,9% del Pil).
 
Insomma tra tabacco e alcol gli europei spendono mediamente ben 600 euro l’anno, esattamente quanto spendono per le cure sanitarie pagate di tasca propria e quindi al di fuori della copertura sanitaria pubblica.
 
In questo scenario l’Italia si pone esattamente in media per la spesa per il tabacco, con una spesa procapite di 300 euro per un totale di oltre 18miliardi l’anno, l’equivalente dell’1,1% del Pil.
 
Più di noi spendono i lussemburghesi con una spesa procapite di ben 1.800 euro l’anno, i ciprioti con 600 euro l’anno, gli irlandesi con 500 euro annui e poi greci, bulgari e cechi con 400 euro a testa.
 
Per l’alcol spendiamo invece meno dei nostri partner europei. Ogni anno, sempre escludendo gli acquisti in hotel o al ristorante, spendiamo infatti 200 euro a testa contro una media di 300 euro.
 
Meno di noi spendono i bulgari, i greci e gli spagnoli (100 euro a testa) mentre ai livelli alti della classifica troviamo ancora una volta i lussemburghesi (800 euro a testa), i finlandesi (600 euro), gli estoni (500 euro) e poi danesi, irlandesi, lettoni, lituani e svedesi (400 euro).

 
 

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