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Venerdì 04 GENNAIO 2019
Il Lazio si “ricompra” gli ospedali. La Regione: “Rientrati in possesso di 17 strutture. Risparmi per 25 milioni di euro all’anno”

Avviata la fase due dell’operazione di ristrutturazione del debito di Sanim, con l’obiettivo di favorire il rientro di ulteriori 31 ospedali e di conseguire nuovi risparmi di spesa da destinare agli investimenti e alla riduzione del prelievo fiscale. Zingaretti: “Non si pagheranno più affitti per produrre buona sanità”. Nell’operazione SanIm, messa in atto nel 2002 dall'allora Giunta Storace, erano coinvolti 56 ospedali.

Continua il percorso l’operazione finanziaria di Sanim per il riacquisto degli ospedali del Lazio venduti nel 2002, dall’allora Giunta Storace, a una società interamente posseduta dalla Regione Lazio, la SanIm, allo scopo di immettere liquidità nel sistema delle aziende sanitarie regionali e contribuire alla copertura dei disavanzi, con l’obiettivo di riacquistarli successivamente. Nel progetto della Giunta Storace erano coinvolti complessivamente 56 ospedali, 7 dei quali tornati di proprietà delle Asl nel 2003 a cui si aggiunge il San Giacomo di Roma, chiuso dal 2008.

“Finora la Regione Lazio già ha riacquistato 17 strutture ospedaliere con un risparmio di  25 milioni di euro all’anno”, fa il punto la Regione spiegando che si è dunque concluso l’ultimo step di una complessa operazione finanziaria, avviata dalla Giunta Zingaretti nel 2017, che ha visto il riacquisto dei titoli relativi alla terza tranche per un valore di 2,9 milioni di euro, “acquisto integralmente finanziato con i risparmi conseguiti per effetto dell’operazione realizzata a dicembre dello scorso anno”, evidenzia la nota regionale.

La Giunta Zingaretti, ora, con delibera regionale, ha potuto avviare la fase due dell’operazione di ristrutturazione del debito di Sanim, come previsto dalla Legge di semplificazione e sviluppo regionale  (art. 65 della  L.R. 7/2018). “La seconda fase ha l’obiettivo di favorire il rientro di ulteriori 31 ospedali e di conseguire nuovi risparmi di spesa da destinare agli investimenti e alla riduzione del prelievo fiscale”, spiega la Regione.

“Questo significa che non si pagheranno più affitti per produrre buona sanità nella Regione Lazio”, dichiara nella nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Abbiamo messo mano alla cartolarizzazione, cioè alla vendita a un fondo immobiliare, di molti ospedali del Lazio per cui la Regione doveva pagare affitti e interessi. Abbiamo voltato pagina – prosegue il Presidente - e nell’ultimo anno le operazioni di riacquisto ci hanno consentito di liberare 17 ospedali. Con l’ultima determina di Giunta, un’altra buona notizia per la sanità del Lazio dopo lo sblocco di una premialità per 307 milioni di euro da parte dell’ultimo tavolo di verifica del Mef. Sono risorse in più a disposizione degli investimenti e per la riduzione delle tasse nella nostra Regione”.

“Abbiamo dunque concluso la prima fase dell’operazione di ristrutturazione di Sanim con cui la Regione, un anno fa, ha già ‘liberato’ dalla cartolarizzazione 16 ospedali con risparmi a carico del bilancio regionale pari a circa 25 milioni di euro l’anno e con benefici fino al 2033. Nell’ambito della medesima operazione è stato appena concluso l’iter che consente all’Asl di Latina di rientrare, in via anticipata, nella proprietà dell’Ospedale civile di Priverno. I nuovi risparmi per il bilancio regionale sono pari a 350mila euro per ciascuno degli esercizi 2019-2033”, spiega l’Assessore alla Programmazione economica, Bilancio e Patrimonio, Alessandra Sartore .

“Un anno fa – continua Sartore  - abbiamo presentato la complessa operazione finanziaria che ci ha consentito di scardinare l’impianto di una vecchia cartolarizzazione superando la rigidità del sistema di vincoli e garanzie con le banche, rinegoziando il debito e sbloccando il patrimonio immobiliare sanitario. Un percorso di ristrutturazione del debito – sottolinea l’Assessore - che si somma a quello già portato avanti dalla Regione negli ultimi anni e che assicura 200milioni di euro di risparmi all’anno per il bilancio regionale. Non solo a Roma, dal Sant’Eugenio, al Pertini al CTO, ma anche sul territorio, come nel caso dell’Ospedale civile di Priverno, sono 17 le strutture ospedaliere che tornano nella piena disponibilità del patrimonio immobiliare delle Asl”.

“Prima gli ospedali venivano chiusi o venduti attraverso raffinate operazioni di cartolarizzazione – conclude l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria, Alessio D’Amato - oggi noi apriamo nuove strutture come ad esempio l’ospedale dei Castelli e mettiamo nuovamente a disposizione del patrimonio delle Asl gli immobili cartolarizzati. Diciassette strutture ospedaliere così distribuite: dieci a Roma, tre nella sua provincia, uno a Frosinone, uno a Latina e due nel viterbese”.  

L’ELENCO DEI 17 OSPEDALI RIACQUISTATI
Istituto Superiore Odontoiatria "George Eastman" Roma
Compendio Ospedalierio "Sandro Pertini" Roma
Poliambulatorio Via Bresadola Roma
Ospedale "C.T.O." Roma
Azienda Ospedaliera "Sant'Eugenio" Roma
Ospedale "Opera Pia Santa Caterina della Rosa" Roma  
Presidio "Sant'Agostino" Roma
Presidio Sanitario "Via San Zaccaria Papa" Roma
Presidio Sanitario "Lungotevere della Vittoria" Roma
Ospedale nuovo "Regina Margherita" Roma
Ospedale "A. Angelucci" – Subiaco
Ospedale "Vittorio Emanuele" – Valmontone
Ospedale "San Giuseppe" – Marino
Presidio Ospedaliero "Pasquale Del Prete" – Pontecorvo
Presidio Ospedaliero "Ospedale di Acquapendente" – Acquapendente
Ospedale "Belcolle di Viterbo" - Strada Santamarinese
Ospedale civile di Priverno – Latina

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