quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 08 GENNAIO 2019
Dat. Il premier Conte: “Attuazione in arrivo a breve”

Lo riferisce l'Associazione Luca Coscioni che ieri ha incontrato il presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. “L'incontro è stato richiesto al fine di dare seguito all'ordinanza della Corte costituzionale n. 207/2018” che sollecitava il legislatore “affinché le tutele costituzionali in materia di scelte della persona malata - capace di intendere e con gravi sofferenze dovute a patologia irreversibile - siano rispettate”. 

Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato i rappresentanti dell’Associazione “Luca Coscioni” Marco Cappato e Marco Perduca e l’avvocato Filomena Gallo, che hanno esposto le varie iniziative dell’associazione con riguardo alla libertà della ricerca scientifica e al diritto dei malati a beneficiare dei risultati delle ricerche scientifiche.
 
“Tra i vari temi di cui si è discusso – sottolinea una nota di Palazzo Chigi -, anche le misure attuative della legge istitutiva delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT), misure che il Presidente Conte ha confermato essere in arrivo a breve”.
 
“L'incontro – riferisce l’Associazione Coscioni - è stato richiesto al fine di dare seguito all'ordinanza della Corte costituzionale n. 207/2018” (quella sul caso del DJ Fabo, ndr) che sollecitava il legislatore “affinché le tutele costituzionali in materia di scelte della persona malata - capace di intendere e con gravi sofferenze dovute a patologia irreversibile - siano rispettate”. 
 
“Così come - si legge ancora nella nota dell'Associazione - sia rispettato il contratto di governo laddove si indica la necessità di dare trattazione alle leggi d'iniziativa popolare, visto che la proposta di legge eutanasia legale è in attesa da 5 anni e mezzo”. 
 
“Abbiamo inoltre condiviso le priorità dell'Associazione Luca Coscioni per il 2019, con riguardo a: diritto alla scienza e a beneficiare dei risultati della stessa; alla necessità di equiparare la firma autografa alla firmata digitale per chi ha perso la possibilità di utilizzare le mani; all’esclusione immotivata delle università di poter accedere ai bandi europei sulle malattie rare”, conclude la nota.

© RIPRODUZIONE RISERVATA