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Venerdì 11 GENNAIO 2019
Lea. Magi (Sumai): “Leggo le dichiarazioni di Sileri come una provocazione per stimolare Governo e Regioni a più fondi”

“Sarebbe altrimenti preoccupante che un autorevole esponente della maggioranza di Governo ritenga realmente utile, considerata la scarsezza di risorse, tagliare le prestazioni invece di cercare, da legislatore, soluzioni per renderle sostenibili". Così il segretario generale Sumai commentando la proposta dell’esponente del M5S sui Lea. 

“Credo che le dichiarazioni espresse ieri dal Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, sulla necessità di rivedere i Lea perché  testuale “è inutile averne così tanti se poi non si hanno i soldi per portarli avanti”, aggiungendo “meglio averne di meno ma garantiti”, siano da leggersi come una provocazione nei confronti del Governo, del Ministero dell’Economia e delle Regioni a dare di più in termini di risorse e non una reale proposta di taglio di prestazioni”. Così il Segretario generale del Sumai Assoprof, Antonio Magi, commentando la proposta dell’esponente del M5S sui Lea.
 
“Sarebbe altrimenti preoccupante – insiste Magi – che un autorevole esponente della maggioranza di Governo ritenga realmente utile, considerata la scarsezza di risorse, tagliare le prestazioni invece di cercare, da legislatore, soluzioni per renderle sostenibili incrementando anche il fondo sanitario nazionale o diminuendo i costi risparmiandoli ad esempio sulla medicina difensiva intervenendo legislativamente su campagne pubblicitarie sostenute da società di capitale per chiaro scopo di lucro ai danni del Ssn. 
“Il Presidente Sileri, da medico, conosce bene il funzionamento del Sistema e infatti nel corso dell’intervista fa un’affermazione importante e sulla quale concordo totalmente quando dice che non bisogna smantellare gli ospedali ma occorre anche 'pensare al territorio' e per far questo riconosce che serve il personale, quindi i contratti e la valorizzazione delle risorse per evitare la fuga dal Ssn".
 
“Apprezzo infine – conclude Magi – il suo affondo sull'autonomia differenziata quando riconosce che la sanità è sanità, non ha un colore politico, non torneremo indietro di 200 anni dividendo l'Italia in Granducati”.

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