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Lunedì 04 FEBBRAIO 2019
Bologna. Muore feto, grave la mamma. Il giorno prima era stata dimessa dal PS ostetrico

L’Ausl ha aperto una inchiesta interna e il caso è stato segnalato alla Procura. La donna, 33 anni, alla 32ª settimana di gravidanza, è stata sottoposta nella notte tra il 2 e il 3 febbraio a un parto cesareo in urgenza. La signora è in gravi condizioni per una infezione respiratoria e sistemica. Il bimbo era già morto. Nel pomeriggio una nota della Asl informa su un avvenuto miglioramento del quadro clinico anche se la prognosi resta riservata.

L’Azienda Usl di Bologna esprime vicinanza e cordoglio alla famiglia e annuncia di avere aperto una inchiesta interna sul caso della donna di 33 anni, alla 32ª settimana di gravidanza, operata d’urgenza nella notte tra il 2 e il 3 febbraio e ricoverata in Terapia Intensiva all’Ospedale Maggiore. Il caso è stato anche segnalato alla Procura perché, “da una prima ricostruzione – riferisce l’Ausl, - risulta che la donna si era già recata al Pronto Soccorso Ostetrico del Maggiore nel pomeriggio del 2 febbraio”.

La donna, informa va la Asl in una prima nota stampa, “versa in gravi condizioni per una infezione respiratoria e sistemica. I sanitari stanno facendo il possibile per salvarla”. Per il bimbo “non c’è stato nulla da fare poiché era già morto”.
 
Una situazione che sembra fortunatamente migliorare nel pomeriggio quando la Asl informa che  "il quadro clinico migliora" anche se la prognosi rimane tuttavia riservata.
La famiglia, spiega sempre la Asl, ha espresso la volontà di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda.
 
Le azioni messe in atto dalla direzione aziendale, già in data 3 febbraio, e quelle ancora in corso riguardano la segnalazione alla Regione Emilia-Romagna, alla Procura, l’avvio dell’indagine interna per la ricostruzione degli eventi, l’effettuazione dell’audit con il personale sanitario coinvolto.
 
Dai primi elementi raccolti, nel pomeriggio di sabato 2 febbraio alle ore 16.15, la signora era stata valutata, ma non presa in carico e registrata come accesso, senza eseguire accertamenti diagnostici, dai sanitari del Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico dell’Ospedale Maggiore, al quale si era rivolta spontaneamente. Indirizzata al Pronto Soccorso Generale del Maggiore per un approfondimento del quadro pneumologico, non risultano, tuttavia, - spiega sempre la Asl - accessi tracciati al Pronto Soccorso del Maggiore.
 
La signora veniva accolta e presa in carico, invece, alle ore 17.16, dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vergato, al quale si era rivolta spontaneamente. Dopo una prima valutazione diagnostica d’urgenza la signora veniva trasferita un ambulanza e automedica 118 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove giungeva alle ore 19.22.

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