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Venerdì 08 FEBBRAIO 2019
Influenza. Picco in Veneto. In totale 225 mila a letto, 41 casi gravi e 9 decessi

Diffuso il 7° bollettino sull’andamento della stagione influenzale, L’incidenza regionale, ancora in aumento, ha raggiunto 12,60 casi per mille residenti, leggermente inferiore a quella nazionale del 13,76 per mille. Lanzarin: “La situazione, a parte qualche inevitabile e momentanea situazione di stress in alcuni Pronto Soccorso, affrontata bene sia negli ospedali che sul territorio”. IL BOLLETTINO

L’influenza stagionale raggiungerà il picco in Veneto già questa settimana o al massimo la prossima, secondo gli esperti della Direzione Prevenzione della Regione. Lo indica il Settimo Rapporto Epidemiologico della Regione Veneto, elaborato sui dati raccolti dai 116 medici di famiglia che costituiscono la rete “sentinella” sul territorio nella settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio, e diffuso oggi dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin.

L’incidenza regionale, ancora in aumento, ha raggiunto 12,60 casi per mille residenti, leggermente inferiore a quella nazionale del 13,76 per mille, il che significa che in questa settimana si sono messi a letto circa 61.800 veneti, numero che sale a 255.500 dall’inizio della sorveglianza (partita a ottobre).

Il virus, si legge nel Rapporto, ha provocato finora 41 casi gravi con complicanze, con nove decessi, segnalati dall’Ulss Euganea (5), dalla Scaligera (2) e una ciascuno da Marca Trevigiana e Serenissima. Le persone colpite sono state per l’83% maschi, con un’età media di 56,4 anni. Tutti sono stati ricoverati nelle Terapie Intensive degli ospedali.

Come ogni anno, la fascia di età più colpita è quella pediatrica tra 0 e 4 anni (47,41 per mille), seguita da quella tra 5 e 14 anni (19,63 per mille), dalla fascia centrale, tra 15 e 64 anni (11,95 per mille) e, da ultima, quella degli over 65 (3,23 per mille).

“Secondo i nostri esperti – afferma Lanzarin – il picco massimo sarà, alla fine, tra i più alti degli ultimi anni, ma la situazione, a parte qualche inevitabile e momentanea situazione di stress in alcuni Pronto Soccorso legato anche alla carenza di medici per l’emergenza urgenza, è stata affrontata, e lo sarà fino al termine delle necessità, con efficacia e una buona organizzazione, sia ospedaliera che territoriale”.

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