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Lunedì 11 FEBBRAIO 2019
Bambini. Troppa inquietudine può indicare una salute mentale più debole

Uno studio australiano ha fatto emergere cone un’eccessiva inquietudine nei bambini, già a un anno, possa rappresentare un sintomo predittivo di una salute mentale più vulnerabile. Tuttavia, gli stessi ricercatori invitano i genitori a non allarmarsi troppo se riscontrano alcuni tratti di inquietudine nei loro bambini

(Reuters Health) – I bambini “inquieti” – quelli con problemi di sonno, pianto eccessivo, scoppi d’ira e simili – hanno molte più probabilità di sviluppare problemi di salute mentale rispetto ai bambini più tranquilli .
A questa conclusione è giunto uno studio australiano.
 
“I disturbi di salute mentale sono la principale causa di disabilità infantile in tutto il mondo – ha affermato Fallon Cook, del Murdoch Children’s Research Institute, Royal Children’s Hospital, a Parkville, pricipale autore dello studio – I nostri risultati forniscono prove convincenti del fatto che per alcuni il percorso verso una salute mentale più povera inizia molto presto. Identificando i bambini a rischio di una cattiva salute mentale durante l’infanzia, abbiamo una grande opportunità di sviluppare interventi precoci che potrebbero impedire l’emergere di questo genere di problemi”.

Lo studio
Il team ha utilizzato i dati dello studio Early Language in Victoria per valutare i profili dei comportamenti regolatori infantili e la loro associazione con le difficoltà di salute mentale una volta raggiuntii 5 e gli 11 anni di età. I ricercatori hanno identificato cinque profili di comportamento normativo nei 1.759 bambini di 12 mesi inclusi nello studio:
- ordinari (quelli con pochi problemi, il 36,8%); capricciosi (per lo più miti, scoppi d’ira collerici, il 21,3%);
- con problemi del sonno (problemi di sonno da lievi a moderati, il 25,4%);
- moderatamente inquieti (problemi di sonno da lieve a moderato, lievi problemi di pianto e sbalzi d’umore da lievi a moderati, il 13,2%);
- gravemente inquieti (problemi di sonno e pianto peggiori, scoppi d’ira e sbalzi d’umore, oltre a problemi di temperamento e alimentazione più difficile, il 3,4%).

Tutti e quattro i profili di problemi regolatori sono stati associati a maggiori difficoltà comportamentali a 5 anni di età, e tutti, tranne il profilo dei capricci, sono stati associati a maggiori difficoltà comportamentali a 11 anni. Le madri di neonati con profilo gravemente inquieto, profilo moderatamente inquieto e profilo capriccioso erano leggermente più giovani di quelle che avevano figli nel profilo ordinario.

Le madri di bambini con un profilo gravemente inquieto avevano meno probabilità di essere nate in Australia, una maggiore probabilità di essere di origine non anglofona, meno probabilità di aver completato la scuola secondaria e più probabilità di vivere in aree socio-economiche svantaggiate.

I commenti
“I medici dovrebbero indagare di routine sull’entità e la gravità dei problemi di regolazione, come problemi di sonno, pianto, alimentazione, sbalzi d’umore e scoppi d’ira, quando il bambino ha 1 anno – dice Cook – Se sono presenti gravi problemi, devono essere presi in considerazione interventi mirati e bisogna avviare le persone a servizi di supporto adeguati. I genitori non devono essere allarmati da questi risultati.
La maggior parte di loro sperimenterà una o due difficoltà da lieve a moderata nel comportamento del loro bambino, e questo è normale e atteso. È la combinazione di più problemi da moderati a gravi di sonno, pianto, alimentazione, sbalzi d’umore e scoppi d’ira a 12 mesi che indicano un aumento del rischio di difficoltà successive. I genitori interessati dovrebbero chiedere consiglio e supporto al loro medico”.

Cook aggiunge: “Partendo da questi risultati, stiamo sviluppando uno strumento di screening che i medici possono utilizzare per identificare rapidamente i bambini a rischio di successive difficoltà di salute mentale”.

Fonte: Pediatrics 2019
 
Will Boggs
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)

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