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Giovedì 21 FEBBRAIO 2019
Salute mentale. Presentata risoluzione PD in Commissione Affari sociali. “Promuovere l'inclusione sociale e superare le attuali differenze regionali”

Nel provvedimento si pone in evidenza l'inadeguatezza dei fondi stanziati per tali patologie e la forte disparità nel livello delle prestazioni erogate nelle diverse regioni. Si propongono nove distinti impegni al Governo, che trovano fondamento nel rispetto dei bisogni e dei diritti dei malati e nell'opportunità di promuovere l'inclusione sociale e di realizzare una piena attuazione della legge Basaglia su tutto il territorio nazionale, superando differenze regionali e di condizione sociale. IL TESTO

La salute mentale entra nel dibattito politico alla Camera. Nella giornata di ieri in Commissione Affari Sociali è iniziata la discussione su una risoluzione del PD presentata a prima firma da Vito De Filippo. Ad illustrarla ai colleghi della XII Commissione è stata Giuditta Pini (PD) segnalando in primo luogo l'esigenza di dare risposta alle richieste dei pazienti e delle loro famiglie e ricordando che sono oltre 800.000 le persone assistite dai dipartimenti di salute mentale.
 
Pini ha poi sottolineato che la legge n. 180 del 1978 (legge Basaglia), dopo oltre quarant'anni non è ancora del tutto applicata. "I dati confermano che il superamento del nesso tra malattia mentale e pericolosità non è ancora avvenuto compiutamente, anche se nella passata legislatura si è riusciti finalmente a chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari. La risoluzione in oggetto pone in evidenza l'inadeguatezza dei fondi stanziati per tali patologie e la forte disparità nel livello delle prestazioni erogate nelle diverse regioni. In essa si ricorda, inoltre, l'eccessiva dimensione di alcuni dipartimenti di salute mentale, che tradisce lo spirito della legge n. 180. Particolarmente carente appare la situazione del servizio psichiatrico di diagnosi e cura, che dovrebbe assicurare assistenza nell'arco delle 24 ore".
 
La deputata dem ha inoltre segnalato come le forti disparità a livello regionale siano confermate dai dati estremamente differenziati per quanto riguarda l'utilizzo del trattamento sanitario obbligatorio. In conclusione si sottolinea come gli impegni al Governo presenti nel testo "trovano fondamento nel rispetto dei bisogni e dei diritti dei malati e nell'opportunità di promuovere l'inclusione sociale e di realizzare una piena attuazione della legge n. 180 su tutto il territorio nazionale, superando differenze regionali e di condizione sociale".
 
La risoluzione PD impegna il Governo: 
ad adottare iniziative per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione, stigmatizzazione ed esclusione nei confronti delle persone con disagio e disturbo mentali, promuovendo l'esercizio attivo dei loro diritti costituzionali e delle loro libertà fondamentali;
 
ad aggiornare, al fine di garantire l'effettiva tutela della salute mentale quale componente essenziale del diritto alla salute, i livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 12 gennaio 2017, privilegiando percorsi di cura individuali in una prospettiva di presa in carico della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale secondo i princìpi della «recovery» e sulla base di un processo partecipato;
 
ad adottare, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, un nuovo piano nazionale per la salute mentale includendovi interventi, azioni e strategie finalizzati alla promozione della salute mentale, alla prevenzione del disagio e dei disturbi, al contrasto della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
 
a promuovere la seconda conferenza nazionale per la salute mentale, per un confronto vero sulle condizioni del sistema di cura per la salute mentale, dal quale uscire con un rinnovato impegno per attuare i princìpi della legge n. 180 del 1978, a partire dal diritto alla tutela della salute mentale e dai diritti di cittadinanza, così come indicato dall'articolo 32 della Costituzione;
 
ad adottare iniziative per ricostituire la Commissione ministeriale salute mentale quale tavolo di confronto permanente tra il Ministero, le regioni e la società civile che rappresenti, a livello nazionale, le competenze degli operatori e gli interessi delle persone con problemi di salute mentale e delle loro famiglie;
 
ad adottare le iniziative di competenza per verificare il rispetto della normativa in materia trattamento sanitario obbligatorio in modo tale che vi sia uniformità di trattamento e di applicazione di questo istituto nei riguardi delle persone con disturbo mentale;
 
ad adottare iniziative per assicurare, in collaborazione con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell'ambito della programmazione e dell'organizzazione dei servizi sanitari e sociali, la risposta ai bisogni di cura, di salute e di integrazione sociale attraverso un approccio multisettoriale e intersettoriale, al fine di favorire l'inclusione nelle attività del territorio, promuovendo l'uso del budget di salute come strumento di integrazione sociosanitaria a sostegno dei progetti terapeutico-riabilitativi individuali;
 
a considerare, come dichiarato dallo stesso Ministro della salute in data 13 ottobre 2018, la salute mentale quale obiettivo prioritario nell'ambito del piano nazionale prevenzione definendone, inoltre, adeguate risorse, in sede di riparto della disponibilità finanziarie per il servizio sanitario nazionale, visti anche i livelli essenziali di assistenza, da destinare alla tutela della salute mentale;
 
a mettere in campo iniziative concrete volte a far fronte alle drammatiche differenze nell'accesso alle cure e ai servizi forniti dai dipartimenti di salute mentale nelle varie regioni, a tal fine prevedendo l'inclusione di un set di indicatori specifici nei principali strumenti di valutazione del servizio sanitario nazionale, attraverso i quali monitorare l'impegno delle regioni nel superamento delle eventuali disuguaglianze evidenziate.
 
Giovanni Rodriquez

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