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Venerdì 22 FEBBRAIO 2019
Roma. Bimbo immunodepresso non può andare a scuola. In classe 5 non vaccinati

Il bambino, 8 anni, prima di ammalarsi di leucemia, frequentava la prima elementare nel quartiere San Giovanni. Ora sta meglio ma non può tornare in classe perché ci sono cinque alunni non vaccinati, due dei quali per scelta di genitori no vax. Interviene D’Amato: “Inaccettabile. Le famiglie dei non vaccinati saranno contattati. Se persisterà la situazione, scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa. Confidiamo nel buonsenso”.

Dopo mesi di assenza da scuola per curare la leucemia, un bimbo di 8 anni di Roma è pronto a tornare tra i banchi. Ma non può farlo perché nella sua classe ci sono 5 bimbi non vaccinati e per lui, immunodepresso, è troppo rischioso contrarre malattie come il morbillo o la varicella. E’ quindi costretto a restare a casa. A raccontare la storia è il Corriere della Sera che spiega come, in particolare, 2 dei 5 compagni non vaccinati sarebbero figli di no vax. Ma presto le cose potrebbero cambiare, perché sul caso si sta muovendo anche la Regione.

“La Regione Lazio ha chiesto alla Asl Roma 2 di attivarsi presso la dirigenza scolastica dell’istituto di via Bobbio a Roma per verificare le condizioni di accesso a scuola in piena sicurezza per il bambino immunodepresso. E’ un fatto di civiltà. Non possiamo accettare che il piccolo non possa frequentare regolarmente le lezioni con i suoi amici e con i suoi insegnanti perché non sussiste una situazione di sicurezza per la sua salute”, ha infatti affermato in una nota l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

“La Asl Roma 2 – ha riferito D’Amato - attiverà tutte le procedure previste dalla legge in accordo con l’autorità scolastica per richiamare le famiglie dei bambini ancora non vaccinati e fornire loro tutte le informazioni necessarie in merito all’assoluta sicurezza dei vaccini. Se persisterà una situazione che pregiudica il diritto ad accedere a scuola in piena sicurezza per la salute del bambino di 8 anni scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa. Confidiamo nel buonsenso e ci auguriamo di non essere costretti ad utilizzare tutti gli strumenti di legge”.
 
“Questa storia è assurda! Come Regione Lazio faremo di tutto affinché questo bambino possa tornare a scuola il prima possibile. È una questione di civiltà!”, è stato il commento su Facebook del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
 

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