quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 27 FEBBRAIO 2019
Report Gimbe sui finanziamenti dell’industria farmaceutica ai medici e alle organizzazioni sanitarie. “Il Disclosure Code di Farmindustria è un primo passo ma per una vera trasparenza nel settore c’è ancora molto da fare”

La Fondazione ha analizzato i dati frutto del Disclosure code di Farmindustria grazie al quale dal 30 giugno del 2016 le aziende aderenti pubblicano sui loro siti on line i rapporti economici con professionisti, operatori e organizzazioni sanitarie. Gimbe ha selezionato i dati di 14 aziende che superano il 50% del fatturato totale di settore e trasferiscono 288 mln di euro a operatori sanitari, organizzazioni sanitarie e alla ricerca e sviluppo. “Per arginare strumentalizzazioni e ipotesi complottiste” ecco le proposte per “migliorare la trasparenza dei dati ad esclusivo beneficio del rapporto di fiducia tra industria e cittadini”. IL REPORT

“Inadeguatezza dei formati dei file per l’importazione e l’analisi, frequente mancanza di dati facoltativi, impossibilità di identificare i trasferimenti indiretti in favore degli operatori sanitari. Inoltre le aziende non sempre interpretano in maniera univoca alcuni punti del codice deontologico di Farmindustria, influenzando l’uniformità nel reporting dei dati e assenza di un report annuale e di un database unico”. Sono queste alcune delle criticità rilevato dalla Fondazione Gimbe nel suo primo report nazionale sui trasferimenti di valore, secondo quanto previsto dal codice deontologico di Farmindustria.
 
Ma l’obiettivo non è il j’accuse nei confronti delle aziende ma piuttosto fornire una serie di suggerimenti per non “alimentare ipotesi complottiste”
 
“Da quando Farmindustria ha recepito nel proprio codice deontologico il codice EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Association)– rileva Gimbe -  entro il 30 giugno le aziende farmaceutiche associate pubblicano i trasferimenti di valore effettuati nell’anno precedente. In particolare, tramite un modulo standardizzato vengono rendicontati gli importi trasferiti a operatori e organizzazioni sanitarie relativi a erogazioni liberali e donazioni, eventi formativi, servizi e consulenze, oltre a quelli destinati alla ricerca e sviluppo. Purtroppo, nonostante questa fondamentale azione di trasparenza nelle relazioni tra industria del farmaco e professionisti sanitari, l’assenza di un report annuale e di un database unico ha generato solo “estrazioni selettive” dei dati volte ad alimentare ipotesi complottiste”.
 
“Al fine di aumentare la consapevolezza pubblica sui trasferimenti di valore – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – e favorire la collaborazione tra industria, professionisti sanitari, organizzazioni sanitarie e pazienti, l’Osservatorio GIMBE ha realizzato un report indipendente per fornire un quadro oggettivo dei dati resi disponibili e identificare le aree per migliorare la trasparenza. Volutamente esclusa l’elaborazione di classifiche sulle somme percepite da singoli operatori o organizzazioni sanitarie, per evitare strumentalizzazioni e alimentare la “cultura del sospetto” che danneggia le relazioni di fiducia tra i protagonisti del sistema salute”.
 
Le analisi sono state effettuate sui trasferimenti di valore di 14 aziende farmaceutiche che, insieme, rappresentano il 51,5% del fatturato totale di settore nel 2017 (€ 10.997/€ 21.337 milioni). Sui siti web delle aziende sono stati innanzitutto identificati i file relativi ai trasferimenti di valore, quindi i dati sono stati inseriti in un database unico tramite importazione o input manuale. Successivamente, sono stati effettuati gli allineamenti necessari per garantire la comparabilità dei dati provenienti dalle differenti fonti e sono state uniformate le denominazioni delle organizzazioni sanitarie, poi classificate in categorie omogenee.
 
Questi i risultati risultati principali.
Trasferimenti di valore totali e loro distribuzione
- Nel 2017 le 14 aziende hanno trasferito complessivamente € 288,1 milioni con un valore medio dei trasferimenti per azienda di € 20,58 milioni (range € 8,1-41,9 milioni). La percentuale media dei trasferimenti di valore sul fatturato è del 2,9% (range 0,8%-4,3%). Sulla base di questi dati, si stima un  trasferimento totale di tutte le aziende associate a Farmindustria di circa € 550-580 milioni.
- € 45,9 milioni (15,9%) sono stati destinati ad operatori sanitari, € 124,8 milioni (43,3%) ad organizzazioni sanitarie e € 117,3 milioni (40,7%) alla ricerca e sviluppo con notevoli differenze tra le diverse aziende.

Trasferimenti a operatori sanitari
- Le 14 aziende destinano ad operatori sanitari il 15,9% dei trasferimenti di valore (€ 45,9 milioni) con ampia variabilità: in media € 3,3 milioni (range € 0,5-6,0 milioni).
- Quando gli operatori sanitari non forniscono il consenso alla pubblicazione dei dati, i corrispondenti importi vengono riportati in forma “aggregata”, una circostanza che secondo il codice deontologico di Farmindustria dovrebbe essere “del tutto eccezionale”. Il report GIMBE dimostra che i trasferimenti riportati in forma aggregata sono oltre un terzo (€ 15,1 milioni).
- Dall’analisi della destinazione d’uso dei trasferimenti, effettuata solo sui dati aggregati, emerge una ripartizione omogenea tra eventi (€ 8 milioni) e servizi e consulenze (€ 7,9 milioni).

Trasferimenti a organizzazioni sanitarie
- Le 14 aziende destinano a 1.448 organizzazioni sanitare il 43,7% dei trasferimenti di valore (€ 124,8 milioni) con ampia variabilità: in media € 8,9 milioni (range € 2,0-24,2 milioni).
- Il 56,6% (€ 70,6 milioni) viene trasferito a società di servizi, il 14% (€ 17,5 milioni) a società scientifiche; ricevono tra il 6% e l’8% Università (€ 9,9 milioni), strutture di ricovero (€ 8,7 milioni) ed enti di ricerca (€ 7, 4 milioni). A tutte le altre organizzazioni va il rimanente 8,5% (€ 10,6 milioni).
- Le 48 organizzazioni che ricevono oltre € 500.000 ciascuna rappresentano il 3,2% del totale e raccolgono il 39,7% dei trasferimenti; di queste, le 21 organizzazioni che ricevono oltre € 1 milione ciascuna rappresentano l’1,4% del totale e ricevono il 25% circa dei trasferimenti.
- Per quanto riguarda le destinazioni d’uso dei trasferimenti, € 31,5 milioni sono relative ad erogazioni liberali e donazioni, quasi € 80 milioni ad eventi e € 12,5 milioni a servizi e consulenze.

Trasferimenti per ricerca e sviluppo
- Le 14 aziende destinano alla ricerca e sviluppo il 41,1% dei trasferimenti di valore (€ 117,3 milioni) con ampia variabilità: in media € 8,4 milioni (range € 1,2-20,3 milioni).
- Considerato che il codice EFPIA richiede solo di riportare l’importo totale destinato alla ricerca e sviluppo, non si conosce alcun dettaglio relativo ai destinatari (operatori e/o organizzazioni) e alla specifica destinazione d’uso (compensi, viaggio e alloggio e altre spese).
 
Il report GIMBE ha rilevato alcuni “problemi strutturali” che “condizionano negativamente il livello di trasparenza dei dati pubblicati dalle singole aziende: inadeguatezza dei formati dei file per l’importazione e l’analisi, frequente mancanza di dati facoltativi, impossibilità di identificare i trasferimenti indiretti in favore degli operatori sanitari. Inoltre le aziende non sempre interpretano in maniera univoca alcuni punti del codice deontologico di Farmindustria, influenzando l’uniformità nel reporting dei dati”.
 
“Nel ringraziare pubblicamente Farmindustria per aver adottato l’EFPIA disclosure code e tutte le aziende associate per aver reso pubblici i trasferimenti di valore – conclude il Presidente –  la Fondazione GIMBE invita ad esaminare dati e criticità emerse dal report e a prendere in considerazione le proposte formulate per migliorare la trasparenza ad esclusivo beneficio del rapporto di fiducia che dall’industria, attraverso professionisti e organizzazioni sanitarie, arriva direttamente ai pazienti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA