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Giovedì 28 FEBBRAIO 2019
Specialistica ambulatoriale. Sumai contro l’Intersindacale dirigenza: “Chiediamo rispetto”. E annuncia richiesta di trattativa separata per il rinnovo della convenzione

Il casus belli una nota dell’Intersindacale della dirigenza medica e sanitaria in cui si proponeva di cambiare lo stato giuridico (da convenzionato a dipendente) degli specialisti ambulatoriali operanti negli ospedali. Magi: “Ci sentiamo in dovere di difendere tutti gli specialisti ambulatoriali, non solo i nostri iscritti, dai continui attacchi”.

Bagarre tra il Sumai, il principale sindacato della specialistica ambulatoriale e l’Intersindacale della Dirigenza medica che nei giorni scorsi in una nota aveva proposto di cambiare lo stato giuridico (da convenzionato a dipendente) degli specialisti ambulatoriali operanti negli ospedali.
 
Una proposta che ha scatenato le ire del Sumai che oggi nel corso della riapertura delle trattative con la Sisac per il rinnovo dell’Acn ha chiesto “trattative separate per il rispetto di tutti gli specialisti ambulatoriali”.
 
“La nostra presa di posizione – spiega Antonio Magi, segretario generale del SUMAI Assoprof –, si è resa necessaria a seguito del comunicato dell’intersindacale della dirigenza in cui si lancia un attacco alla specialistica ambulatoriale. Quel comunicato, e questo è il problema, è stato firmato da sigle che rappresentano sia i dipendenti che i convenzionati presenti al tavolo del rinnovo”.
 
“Il Sumai chiede rispetto. Noi non ci siamo mai permessi di fare considerazioni sulla dirigenza medica, al contrario abbiamo sempre lavorato per l’unità della categoria medica, e perciò ci sentiamo in dovere di difendere tutti gli specialisti ambulatoriali, non solo i nostri iscritti, dai continui attacchi.
 
“Per questo oggi abbiamo avanzato la nostra richiesta di trattative separate e
non modificheremo la nostra posizione fino a quando le stesse sigle che siedono nel tavolo della convenzionata  e della dipendenza non faranno un comunicato analogo in cui viene ribadita l’importanza della socialistica ambulatoriale.
 
“Lo ripeto – conclude Magi – non possiamo sederci al tavolo con sigle che non rispettano gli specialisti ambulatoriali interni”.
 

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