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Giovedì 07 MARZO 2019
“La politica metta al centro i più fragili”. L’appello dalla prima assemblea di ‘Diritti in Movimento’

Si è svolta oggi a Roma la prima riunione nazionale del progetto che punta alla tutela delle persone più deboli ma senza paternalismi o assistenzialismo. Tra le prime proposte l'abrogazione dell'interdizione e il sostegno ai caregiver familiari.

Si è tenuta oggi a Roma la prima Assemblea Nazionale di 'Diritti in Movimento', un progetto che mira a occuparsi organicamente dei diritti delle persone fragili; un progetto "apartitico", di cui fanno parte professionisti, di ogni settore, famiglie delle persone con fragilità e chiunque si riconosca nell'ottica universale e "persona-centrica" del Movimento.

"Il progetto - spiega il Prof Paolo Cendon - vuole rimettere il 'diritto civile' al centro degli interessi, della discussione politica, del metodo di lavoro: sempre più la fragilità richiede parole di prossimità, confidenza e interscambio. No comunque a un'ottica di tipo paternalistico, assistenzialista, commiseratorio, per il giurista e per chi guarda e opera con le persone con fragilità. Tra gli obiettivi del Movimento c'è quello di "stimolare una rivoluzione culturale, affinché non si guardi più alla persona con fragilità come al 'diverso', ma ci si guardi, reciprocamente, animati da uno spirito di appartenenza".

Diritti in Movimento vuole condurre "una battaglia gentile per richiedere e ottenere modifiche legislative e interventi amministrativi che, da un lato, valorizzino esperienze virtuose già esistenti sul territorio nazionale e, dall'altro, indichino quali strade sono più percorribili". Tra le richieste, l'abrogazione dell'interdizione, perché "non ha più ragione d'essere, in uno Stato di diritto", il sostegno ai caregiver familiari, "affinché sia riconosciuta la condizione peculiare di chi in modo gratuito e responsabile si prende cura di una persona cara con fragilità", la valorizzazione dell'amministrazione di sostegno, come "strumento di prossimità e tutela per la persona con fragilità".

"La famiglia in crisi, la scuola, le disfunzioni della giustizia, i nuovi diversi-emarginati, il danno biologico, esistenziale, morale, i minori abbandonati: la fragilità - conclude il Professore - orienta i passi di Diritti in Movimento e, in tale direzione, tentiamo e tenteremo di operare con chiunque voglia unirsi a noi, cittadini e istituzioni".

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