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Lunedì 21 GIUGNO 2010
EULAR 2010: Sonno cattivo e depressione gli incubi dei pazienti reumatici

Due studi presentati nel corso del congresso dimostrano come i disturbi del sonno siano molto frequenti nei pazienti reumatici con pesanti conseguenze sulla loro qualità di vita.

Affaticamento, disturbi del sonno, depressione. Sono queste le condizioni che si riscontrano nelle persone colpite da malattie reumatiche. Per questa ragione è necessario che tali condizioni vengano considerate veri e propri indicatori di risultati nel trattamento della malattia, insieme alla valutazione soggettiva del benessere percepito dagli stessi pazienti.
Sono le conclusioni di due studi presentati nel corso del congresso EULAR che confermano come la qualità generale della vita dei pazienti sia un obiettivo da affiancare ai tradizionali parametri clinici.
Il primo studio, condotto su 95 pazienti reumatici e 105 soggetti di controllo dal Trafford General Hospital di Manchester, ha dimostrato una correlazione positiva fra i disturbi del sonno e l'affaticamento nei pazienti con artrite reumatoide rispetto alle persone sane.
Nel secondo, Tanja Lange, del dipartimento di neuroendocrinologia dell'Università di Lubecca, ha fatto il punto sullo stato dell'arte della ricerca fisiologica sui disturbi del sonno nei pazienti reumatici. La ricercatrice ha sottolineato come i pazienti lamentino spesso difficoltà nell'addormentarsi e cattiva qualità del sonno, con risvegli durante la notte che si accentuano nelle prime ore del mattino, oltre a sonnolenza diurna, depressione e affaticamento generale.
All’esame polisonnografico, i pazienti reumatici hanno inoltre mostrato un sonno maggiormente frammentato a causa di movimenti frequenti e numerosi risvegli dovuti alla malattia e al dolore che questa comporta.
“Questi studi supportano chiaramente l'ipotesi che i disturbi del sonno siano un fattore concomitante significativo per lo stato di affaticamento e per la sintomatologia caratteristica dei pazienti con artrite reumatoide”, ha spiegato Maurizio Cutolo, presidente esecutivo di EULAR 2010. “E la qualità della vita dei malati ne risulta gravemente compromessa. Oltre ai disturbi del sonno, infatti, i pazienti sono gravati dall'affaticamento costante e da stati depressivi che sempre più spesso vengono notati da medici e familiari, fino al realizzarsi di vere sindromi cliniche di accompagnamento come la sindrome fibromialgica. È per questo che nella valutazione dell'efficacia degli interventi terapeutici i parametri di valutazione dovrebbero essere estesi al sonno e ad altri stati di benessere/malessere generale percepiti dai pazienti”, ha concluso Cutolo.  

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