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Giovedì 21 MARZO 2019
Omceo Roma chiede di garantire pediatra e cure ai figli degli immigrati senza permesso di soggiorno in tutte le Regioni

La proposta avanzata dal consigliere dell'Omceo di Roma Foad Aodi che lancia un appello al Ministro della Salute e alla Fnomceo per garantire il diritto alla Salute a tutti gli immigrati e ai loro figli, anche senza permesso di soggiorno, in tutte le regioni, seguendo l'esempio della Lombardia. “Uno strumento in più per combattere la circoncisione clandestina”.

"Il consigliere e coordinatore Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Area Riabilitazione dell'Omceo di Roma Foad Aodi, prendendo spunto da quanto stabilito dalla delibera regionale lombarda che garantisce le cure ai figli degli immigrati senza permesso di soggiorno fino all'età di 18 anni, si rivolge facendo un appello al Ministro della Salute e alla Fnomceo per garantire il diritto della Salute a tutti gli immigrati compreso il pediatra e il medico di famiglia per i loro figli indipendentemente dalla situazione amministrativa e il permesso di soggiorno in tutte le regioni". È quanto si legge in una nota dell'Associazione medici di origine straniera in Italia.
 
"Proprio oggi pomeriggio - prosegue la nota - si riunisce l'Area Rapporti con i Comuni e Affari esteri dell'Ordine dei Medici di Roma e le tre commissioni dipendenti dall'Area e Coordinata da Foad Aodi, per affrontare tutte le problematiche e attualità in sanità, immigrazione e cooperazione internazionale".
 
Aodi ricorda infine, "l'importanza del pediatra per tutti i bambini sia per la prevenzione che le cure e anche per combattere la circoncisione clandestina che per fortuna si sta riducendo grazie alla campagna fatta da tutte le istituzioni competenti dopo la denuncia dell'Amsi, e che si registra oggi al 25% dopo quella percentuale del 35% di circoncisione fai da te e clandestine sollevata a dicembre dall'Associazione che invita a proseguire su questa strada a favore della legalità e far azzerare le circoncisioni clandestine coinvolgendo tutti i musulmani ed i loro figli nelle strutture autorizzate e pubbliche per eseguire la circoncisione rituale con costi accessibili e tutela della salute del bambino come chiediamo da 10 anni".

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