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Venerdì 22 MARZO 2019
Intramoenia. Se il ministro sa di abusi intervenga



Gentile Direttore,
non entro nelle problematiche legate all’istituto dell’intramoenia, su tale aspetto si sono già espressi i rappresentati delle varie sigle sindacali. Il mio timore è che alcuni cittadini, esasperati anche  per una informazione mediaticamente non corretta, individuino nei medici e nel personale sanitario i responsabili della cattiva gestione della sanità, e che tale convinzione  possa incentivare comportamenti violenti verso  chi, invece, opera quotidianamente in condizioni di lavoro spesso impossibili, per difendere  il diritto alla salute  costituzionalmente garantito.
 
Ritengo che affermazioni, da parte della Ministro, quali “I cittadini a me chiedono di eliminare l'intramoenia. Sono talmente incavolati con i miei colleghi, perché io sono medico, soprattutto con quelli che si sono approfittati della loro posizione per guadagnare“, se  non correttamente interpretate,  possano essere  molto pericolose, e contribuire ad  incrinare quel  rapporto di fiducia reciproca che è la pietra angolare dell’Alleanza Medico/Paziente. Se la  Ministro ha notizie circostanziate  di abusi  fa bene ad intervenire, e l’Ordine sarà sempre al suo fianco a fare la sua parte.
 
In una  società in cui sembrano essere stati sdoganati atteggiamenti aggressivi e rancorosi, affermazioni come quelle fatte dalla Ministro, possono indurre ad assumere verso i medici e il personale sanitario  quei comportamenti violenti e pericolosi, che la Ministro stessa ha promesso di reprimere con una legge ad hoc,  che tutti gli operatori sanitari stanno ancora aspettando.
 
Bisogna individuare il cuore del problema. Carenze strutturali e di personale sono note oramai da anni. Una asfissiante e crescente burocrazia ha ridotto sensibilmente il tempo di cura da dedicare al paziente, e una politica sanitaria caratterizzata da piani di rientro, da iniqui tagli lineari e da  tempari non ha aiutato ad avvicinare il paziente al medico, ma viceversa li ha sempre più allontanati, minando prima e rompendo poi quell’Alleanza Terapeutica alla quale la Ministro  ci ha richiamato.
 
La politica non può autoassolversi, riconosca  le proprie responsabilità e non provi  a scaricarle sulla classe medica. L’Ordine, organo sussidiario dello Stato, in uno spirito di leale e fattiva collaborazione istituzionale, è  pronto a dare il proprio contributo nell’interesse primario della salvaguardia della salute della persona.
 
Giovanni Pietro Ianniello
Presidente Omceo Benevento e membro  del Collegio dei Revisori dei Conti della Fnomceo

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