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Mercoledì 27 MARZO 2019
Volli, sempre volli



Gentile direttore,
spero che Lei e l’Alfieri ci vorranno perdonare per questo incipit aulico e criptico assieme. La frase (che tutti conoscono) è dedicata con un pizzico di doveroso dubbio ai rappresentanti – a vario titolo – dei soggetti titolati a decidere gli stanziamenti e le direttive connesse al rinnovo del CCNQ dell’area della sanità, perso da tempo nelle paludose acque di una responsabilità che – proprio perché non univoca – è di difficile individuazione, ma di sgradevole latenza.

I ministeri interessati, la Conferenza delle Regioni e l’A.Ra.N. svolgono con scrupolo ciascuno la propria parte, e quest’ultima agenzia ci sembra possa essere davvero la meno colpevole, poiché – come i sindacati interessati – attende indicazioni chiare ed importi certi.
E proprio qui – infatti – sta il busillis, come si diceva un tempo.

Lo stanziamento deciso da anni (il 3,48 %) non è in discussione, ma lo sono – eccome – i termini contrattuali e temporali di riferimento… No, non la fine della sua applicabilità economica, che è fissata com’è noto per il 31/12/2018 (e quindi siamo leggermente fuori tempo…), ma la decorrenza, dato che passiamo da assicurazioni che sarà riconosciuta dal 31/01/2016, poi a correzioni che spostano la stessa di qualche mese, poi a promesse circa la retribuzione individuale di anzianità, le cui risorse erano state bloccate dal passato governo, poi a non troppo velati inviti a distinguere la parte economica del contratto da quella normativa…

Insomma, sig. direttore…qui – a parole – tutti sono disponibili, tutti sono pronti, tutti sono orientati a chiudere nel miglior modo possibile una tornata contrattuale che è già scaduta, e ci fa arrivare trionfalmente (!) al DECENNIO di vigenze contrattuali scadute, che fanno dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari i malcapitati e involontari detentori del record del mancato rinnovo contrattuale.

Ecco allora che vorremmo un pizzico di attenzione in più, una specie di sincera presa in carico delle difficoltà e delle umiliazioni che – oltre che nel lavoro – stiamo subendo, senza altra responsabilità se non quella di prenderci cura di chi non può fare a meno del ns. lavoro quotidiano e di essere sempre – inutilmente – presenti ai tavoli e in attesa di uno squarcio di luce.

Basta con le dichiarazioni di intenti buone solo a “passar la palla” ad altri.

Volli, sempre volli… Di buone intenzioni si dice siano lastricate le vie dell’inferno.

Ma anche i risultati elettorali ne risentono, eccome…
 
 
Biagio Papotto
Segretario Generale Cisl Medici

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