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Sabato 30 MARZO 2019
Sottosegretario Bartolazzi, il massofisioterapista “post 99” non esiste



Gentile Direttore,
In risposta al Sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, vanno chiarite alcune affermazioni riportate su questa testata1) Il massofisioterapista “post 99” non esiste! Se esistesse gradirei, dopo 20 anni, verificare l’atto normativo che lo ha istituito nell’ordinamento nazionale! Esistono tuttavia, e questo è dimostrabile, i massofisioterapisti vittima di proroga dei corsi come prevedeva il DM 10.07.1998. Perché, Sottosegretario, parlo di massofisioterapisti vittima di proroga dei corsi come da DM 10.07.1998? L’art.1 co.2 del DM 10.07.1998 prevedeva che l’allora Ministro della Sanità, ai sensi dell'art. 124 della legge 31 marzo 1998, n. 112, avrebbe dovuto rideterminare la figura ed il profilo del massofisioterapista.
 
I relativi corsi di formazione sarebbero stati riordinati con decreto del Ministro della Sanità di concerto con il Ministro della pubblica istruzione. Il decreto attuativo della legge n.112 del 1998 non venne mai emanato né firmato dai Ministeri competenti con tutte le conseguenze che conosciamo. E senza che nessuna sigla di rappresentanza li rivendicasse nei tempi previsti. Questi sono i fatti che si vogliono negare. Ma le responsabilità ministeriali e della politica sono evidenti, allora come oggi! 
 
2) Per quanto riguarda la questione Iva e rimborso spese, senza entrare nello specifico per questioni di sintesi, è giusto ricordare al Sottosegretario che non sono i titoli ma bensì le prestazioni ad essere esenti Iva o rimborsabili. Come lo è sempre stato!

3) Diversamente da quanto sostiene Sottosegretario, al primo tavolo tecnico del 15.03.2018, il CEM non solo si oppose alla strumentale ed arbitraria interpretazione attribuita dal Ministero della Salute al massofisioterapista “operatore di interesse sanitario”. Il CEM fu l’unico a denunciare in quella sede l’eccesso di potere giurisdizionale sia dei TAR che del Consiglio di Stato, bypassando le interpretazioni della Corte Costituzionale a favore dei massofisioterapisti. Alleghiamo le memorie del CEM del primo tavolo tecnico. Va fatta una correzione nel testo del 15.03.2018: non era la sentenza n.4478 del 2015 ma la sentenza n.4788 del 2015 del Consiglio di Stato). I funzionari ministeriali non ci permisero di terminare il discorso che avrebbe smascherato le pronunce del Consiglio di Stato e conseguentemente quelle dei TAR. Nonché la dicitura del massofisioterapista sul sito del Ministero della Salute, peraltro attualmente discutibile a prescindere dal fatto che l’art.1 della legge 403 del 1971 sia stato abrogato.

4) Sottosegretario Bartolazzi, va considerato che l’art.1 comma 537, della legge n.145 del 2018, modifica l’art.4 della legge n.42/99, con l’aggiunta dopo il comma 4, del comma 4-bis. Si rammenta che le condizioni per l’equivalenza non sono disciplinate dall’art.4 comma 4 bis. Bensì dall’art.4 comma 2 della legge n.42 del 1999. Ritenuto che il DPCM 26.07.2011 ha già disciplinato l’equivalenza, e che i massofisioterapisti equivalenti sono già iscritti presso l’albo, per chi sarebbe l’elenco speciale se non per tutti i massofisioterapisti vittima di proroga dei corsi (che Voi nelle Istituzioni definite post 99)?
 
Sottosegretario Bartolazzi nella sua disamina non cita alcuna data in cui saranno firmati i decreti attuativi per gli elenchi speciali, e dopo 90 giorni questo non è più accettabile. Oltretutto Cinque Stelle e Lega devono piantarla di promettere, tramite loro emissari, una data, poi puntualmente smentita, di entrata in vigore degli elenchi speciali. Vogliamo i fatti e non più promesse, nel rispetto di una legge voluta da questo Governo!

Il rischio che si profila, Sottosegretario, e che molti massofisioterapisti ignorano, o sottovalutano, è che se entro 60 giorni, dal 1.3.2019, non si dà seguito ad un’azione legale per pretendere di evitare l’inadempimento e l’inerzia del Ministero, non sarà più possibile, da parte nostra, pretendere gli elenchi speciali. Dunque dal 1.05.2019 diverrà solo discrezione del Ministero istituire gli elenchi speciali e non si avrà più la possibilità di ricorrere per quel diritto ad oggi negato. Preso atto di quanto accaduto nel 1998, quando il Ministero della Salute non diede attuazione al decreto attuativo della legge n.112/1998, c’è poco da stare tranquilli.
 
Spero che in tal senso, che la parte politica del Ministero che rappresenta, Sottosegretario Bartolazzi, comprenda benissimo il nostro stato d’animo a maggior ragione quando dal Ministero della Salute permane il silenzio tombale sulla questione. Pertanto, onde evitare che la storia si ripeta, invito pubblicamente il Ministro Grillo a firmare il decreto per gli elenchi speciali nei quali inserire: massofisioterapisti, educatori professionali e tecnici di laboratorio. Noi del CEM attendiamo ancora, ma solo la settimana entrante. Dopo di che ci riserveremo di valutare ogni possibile iniziativa.
 
Cosma Francesco Paracchini
Presidente del CEM

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